Giunta al termine la cinquantesima edizione del Masters di Londra. Ronnie O’Sullivan si impone con il punteggio di 10-7 su Ali Carter, aggiudicandosi il titolo per l’ottava volta. Il due volte finalista al Crucible era riuscito a chiudere avanti la prima sessione e costruirsi un vantaggio di tre frame, prima di subire la rimonta del numero uno al mondo. L’inglese così diventa il più anziano di sempre a vincere il torneo, garantendosi così la possibilità per la prima volta di completare la “Triple Crown” al Campionato del Mondo.

All’Alexandra Palace cala il sipario su un’altra edizione del Masters, primo torneo a concludersi nel 2024. Il prestigioso torneo ad inviti, con ai nastri di partenza i sedici migliori giocatori della classifica, non ha di certo deluso le aspettativi di spettatori e appassionati.

Ronnie O’Sullivan si è aggiudicato il titolo sconfiggendo in finale Ali Carter, vincendo con il punteggio di 10-7. Il numero uno al mondo si aggiudica così il titolo per l’ottava volta in carriera, ritoccando ancora il record già di sua appartenenza. Dopo il successo allo UK Championship lo scorso dicembre, il giocatore di Chigwell proverà per la prima volta in carriera al Crucible ad aggiudicarsi nella stessa stagione i tre più importanti tornei del calendario. Soltanto Steve Davis, Stephen Hendry (due volte) e Mark Williams ci sono riusciti. Proprio il gallese è stato l’ultimo a firmare l’impresa tra 2002 e 2003.

O’Sullivan diventa il più anziano vincitore di sempre, aggiudicandosi per la ventitreesima volta un torneo “Triple Crown”. Quarta sconfitta in altrettante finali invece per Carter, che sembrava essere in controllo del match nella prima fase. Dopo aver chiuso avanti 5-3 la prima sessione ed essere andato sul 6-3 il quarantaquattrenne ha dovuto subire un duro colpo, perdendo sette dei successivi otto frame disputati. Il sette volte campione del mondo continua così a dominare gli scontri diretti contro l’avversario storico. In ventisei sfide complessive, O’Sullivan se ne è infatti aggiudicate ben ventitré. L’ultimo successo di Carter risale in un match storico al Campionato del Mondo 2018.

La prima sessione è iniziata su ritmi molto alti, con una media di appena undici minuti per frame. Il numero uno al mondo è stato il primo a prendere in mano il gioco, dominando il primo parziale. Pur senza serie di qualità, è stato O’Sullivan a passare in vantaggio, vincendo il primo 72-5. Carter, uno dei giocatori più brillanti visti in settimana, ha però subito risposto con classe, pareggiando i conti con un centone (106). Il cinque volte vincitore di tornei full ranking è stato subito pronto a sfruttare una chance nel terzo, passando a condurre per la prima volta. Molto rapidamente (media di diciannove secondi a tiro) si è arrivati alla prima pausa, con il sette volte campione che si è sbloccato con un grande break da 125.

Al rientro in sala la qualità del gioco ha continuato a essere alta. Carter ha preso rapidamente in mano le redini del gioco nel quinto, mettendo a segno ancora un centone (122) per ritornare avanti. Il sesto parziale è stato il primo realmente combattuto e si è deciso sulla nera. L’ex-numero due al mondo è riuscito a imbucarla, mettendo per la prima volta distanza tra sé e l’avversario. Continuando a giocare su standard molto alti, O’Sullivan si è riportato sotto con una serie vincente da 86, ma è stato Carter a chiudere avanti alla pausa lunga, vincendo l’ottavo con un break da 76.

Al rientro in sala soltanto per la seconda volta il parziale è stato spezzettato. Il numero uno al mondo sembrava in controllo nelle fasi finali nello scambio difensivo, ma una grande imbucata di Carter ha cambiato l’esito del frame. Andando in ripulitura fino alla rosa, il giocatore di Colchester si è così portato avanti 6-3. A questo punto O’Sullivan ha però cambiato marcia, iniziando a trovare maggiore continuità nella propria azione. Soprattutto il gioco tattico è iniziato sempre ad andare dalla parte del favorito da classifica. Molto rapidamente, anche grazie al contributo di due mezzi centoni (58, 64) si è ritornati in perfetta parità sul 6-6.

Il finalista del Masters 2020 ha però risposto presente, dando prova di non essersi disunito completamente. Una grande serie da 127 ha permesso al quarantaquattrenne di portarsi a tre frame dal successo. Con il nono centone siglato nel torneo, l’inglese diventa il giocatore a metterne a segno di più in una singola edizione. Carter ha avuto le sue occasioni per potersi aggiudicare il quattordicesimo, lasciandoselo però sfuggire. O’Sullivan ha preso in mano il parziale dopo le prime fasi, dominandolo con il punteggio di 105-6. In un decisivo quindicesimo frame, il gioco dalla distanza del sette volte campione ha fatto la distanza. Un iniziale break da 45 si è rivelato sufficiente prima di punire un errore dell’avversario nel finale, riportandolo in vantaggio per la prima volta dopo il primo parziale.

O’Sullivan ha allungato con una spettacolare serie da 89, caratterizzata da diverse giocate per nulla scontate. Carter ha avuto la sua occasione di riportarsi sotto nel successivo, non sfruttandolo. Il numero uno al mondo aveva lasciato gioco dopo una serie da 45 e il tavolo sembrava invitante per il giocatore di Colchester. Un grave errore con posizione delle bilie favorevole ha però finito per condannarlo. Chiudendo sull’87-4, ventinove anni dopo essere diventato il più giovane vincitore del Masters, O’Sullivan è diventato anche il più anziano, replicando il record già ottenuto allo UK Championship.

Sito ufficiale con risultati completi e tabellone del Masters

Picture credits: WST

Sull'autore

Marco Staiano

Sogni, speranze e illusioni celati in ventidue bilie colorate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *