Completati nella giornata di giovedì gli ottavi ed i quarti di finale del mondiale Six Red: al termine di una sfida ricca di colpi di scena, Hossein Vafaei batte Judd Trump al decider. Con lui accedono alle semifinali anche Ding Junhui, Tom Ford e l’idolo di casa Thepchaiya Un-Nooh.

In un giovedì ricchissimo di incontri, si sono conclusi a Pathum Thani, nord di Bangkok, gli ottavi ed i quarti di finale del mondiale Six Red, per un totale di dodici partite disputate. I quattro giocatori approdati in semifinale sono stati l’idolo di casa Thepchaiya Un-Nooh, l’ex numero uno al mondo Ding Junhui, l’inglese Tom Ford e l’iraniano Hossein Vafaei.

Già agli ottavi di finale, in programma nelle prime ore del mattino italiano, si è assistito alle eliminazioni illustri di Ronnie O’Sullivan e di Mark Williams. Per i due veterani del circuito, le sconfitte sono sopraggiunte rispettivamente per mano di Ding Junhui (6-2) e Judd Trump (6-3), a testimonianza della stagione altalenante di entrambi, fatta di alternanze tra ottime performances e ripetuti passaggi a vuoto.

Pronostico invece rispettato per l’altro membro della class of ’92, John Higgins, vincente 6-2 contro Joe Perry. Nessun problema nell’accedere ai quarti per Stuart Bingham, il giocatore più vincente di sempre nella specialità sei rosse con 57 vittorie. Per il nativo di Basildon, la sfida contro Ricky Walden si è rivelata una passeggiata, conclusasi con un tennistico 6-0.

Altre due delle vittorie mattutine sono arrivate dalle stecche di Tom Ford, vincente 6-3 contro il connazionale e campione dello Shootout Chris Wakelin, e di Zhang Anda, giustiziere dell’altro eroe di casa, James Wattana, con il punteggio di 6-4. Turno superato anche dal brillante iraniano Hossein Vafaei (6-3 sul tailandese Noppon Saengkham) e dal motivato Thepchaiya Un-Nooh (6-2 contro Dechawat Poomjaeng), in grande spolvero davanti al proprio pubblico.

Gli accoppiamenti dei quarti di finale hanno così visto opposti Thepchaiya Un-Nooh e Zhang Anda, Stuart Bingham e Ding Junhui, Judd Trump e Hossein Vafaei, Tom Ford e John Higgins. Il primo incontro a terminare è stato, in appena un’ora e dieci di gioco, quello fra il rapidissimo Thepchaiya Un-Nooh e il cinese Zhang Anda: con un secco 6-2, è stato il giocatore di casa ad aggiudicarsi il passaggio del turno per la gioia dello sparuto pubblico in sala.

Un incontro assai equilibrato sulla carta, ma che nella pratica si è poi rivelato a senso unico, è stato quello fra Stuart Bingham e Ding Junhui. L’inglese ha infatti faticato ad esprimersi come nei precedenti match disputati, cedendo al giocatore asiatico 2-6. Per Ding è arrivato così l’approdo alla dodicesima finale in carriera in un evento ad invito.

Il match di giornata è stato senza ombra di dubbio quello fra lo scozzese John Higgins e l’inglese Tom Ford. I due, al sedicesimo confronto in carriera, hanno dato vita ad una partita dall’andamento altamente imprevedibile ed altalenante. Ford è infatti andato rapidamente in vantaggio 5-0, portandosi così ad un solo frame dalla vittoria. Con le speranze ridotte al minimo, John Higgins si è rimboccato le maniche e vincendo cinque frames di fila ha portato insperatamente il match al parziale decisivo. Qui Ford si è fortunatamente ritrovato, realizzando un ottimo mezzo centone e staccando, non senza qualche brivido, il pass per la semifinale.

Nel restante quarto di finale, il più equilibrato di giornata, Judd Trump ed Hossein Vafaei si sono prodotti in un match particolarmente lento, almeno per gli standard Six Red, ma tuttavia di grande qualità. Dopo una migliore partenza del giocatore iraniano, Judd Trump è arrivato letteralmente ad una marrone dal match, mancando l’imbucata della vittoria quando avanti 5-4 nel punteggio. Grazie ad una rosa prodigiosa, Vafaei ha così forzato il decider, nel quale si è imposto con autorità grazie ad una splendida serie da 61, raggiungendo così la sesta semifinale in carriera, la prima in un torneo ad inviti.

Link al sito della WST con risultati e tabellone del mondiale Six Red

Sull'autore

Fabio Valente

Ventisette anni, di cui almeno metà trascorsi scrivendo storie sportive. L'ultimo amore, forse il più vero, è quello per lo snooker.

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