Giornata spettacolare a Riyadh, dove succede di tutto nei quarti di finale del World Masters. Prima Mark Allen rimonta Mark Selby da 1-3 e poi da 12-57 nel frame decisivo con imbucate da capogiro sui colori finali, poi Ronnie O’Sullivan si libera a tarda notte di John Higgins senza concedere un singolo punto allo scozzese in tutto il match. Nel mezzo, vittorie anche per Luca Brecel e Judd Trump, rispettivamente contro Ali Carter e Shaun Murphy.

Nonostante lo sparuto pubblico presente al Global Theater di Riyadh e qualche intoppo organizzativo che ha costretto gli incontri a slittare di quasi un’ora rispetto alla tabella di marcia, la giornata di martedì del World Masters è stata senz’altro memorabile per molti appassionati e tifosi. A scaldare sin da subito gli animi ci hanno pensato infatti già Mark Selby e Mark Allen, ai quali va il merito di aver dato vita ad uno scontro assai emozionante nel primo quarto di finale in programma.

Il pluricampione di Leicester ha preso sin da subito in mano le redini dell’incontro, portandosi prima sul 2-0 e poi andando alla pausa in vantaggio 3-1, forte di due mezzi centoni arrivati nel primo e nel quarto frame. Il secondo di questi si è rivelato particolarmente importante perché ha permesso a Selby uno steal di misura, arrivato sulla nera finale a fissare lo score sul 63-62. Al ritorno al tavolo, tuttavia, la musica è cambiata. Qualche distrazione di troppo di Selby ha permesso ad Allen di ritrovare fiducia e due break da 65 e 52 hanno portato il punteggio in perfetta parità.

Quello a cui si è assistito a questo punto è stato senza dubbio uno dei più imprevedibili ed appassionanti frame decisivi di sempre. Selby si è portato faticosamente avanti 57-12, lasciando solamente 43 punti al tavolo e costringendo Allen a cercare di ingabbiarlo per indurlo all’errore. Errore che è arrivato inaspettatamente quando Selby ha mancato un’uscita non troppo complessa, sfilando entrambe le rosse rimaste e rimettendo in gioco Allen. Quest’ultimo ha approfittato di un fluke estremamente fortunato sulla verde della serie finale per restare in corsa, portando il match a decidersi su rosa e nera.

Con la rosa a chiudere una delle buche d’angolo e la nera pericolosamente vicina a pochi centimetri, Allen si è inventato un up and down di pregevole fattura per imbucare la prima delle due bilie rimaste, evitando per un nonnulla che anche la bilia bianca seguisse la rosa in buca. Da una posizione impossibile, il nordirlandese ha quindi estratto il cosiddetto coniglio dal cilindro, giocando la nera al raddoppio ed imbucandola nella buca di centro corrispondente, cogliendo una vittoria sudata ma meritata.

Il pomeriggio è proseguito con un match decisamente più rapido e fluido, che ha visto il campione del mondo in carica Luca Brecel imporsi per 4-1 contro un Ali Carter mai in grado di impensierirlo. Al contrario, Brecel è apparso finalmente vicino ad offrire un gioco paragonabile a quello di altissima qualità che gli permise di vincere il titolo al Crucible quasi dodici mesi fa. Grazie a questa vittoria, il belga sfiderà quindi proprio Mark Allen nella prima semifinale del torneo saudita.

Nell’altra metà di tabellone, c’è stato spazio per un’altra lunga battaglia, con protagonisti Judd Trump e Shaun Murphy. A spuntarla, solamente al frame decisivo, è stato il primo, nonostante la miglior partenza fosse stata proprio quella di Murphy. The Magician ha infatti iniziato l’incontro come meglio non avrebbe potuto, incorniciando i primi due giochi con altrettanti centoni ed indirizzando la partita in una chiarissima direzione. La risposta da parte di Trump è arrivata tuttavia entro il tempo massimo e il talento di Bristol ha fatto così girare il match, prima portandolo al decider e poi imponendovisi con autorità, guadagnando l’accesso alle semifinali.

A sfidare Trump in un match che si prospetta assai interessante sarà quindi Ronnie O’Sullivan, autore di una prestazione al limite del sovrannaturale contro il veterano ed avversario di sempre John Higgins. Lo scozzese è stato infatti annientato in appena un’ora di gioco: se il punteggio di 4-0 potrebbe raccontare differenti versioni di un incontro, lo score dei singoli frames invece non può mentire. Ronnie ha portato a casa i quattro giochi senza permettere al proprio avversario di imbucare una singola bilia, concedendogli anzi solamente quattro punti di penalità a seguito di un fallo: 135-0, 129-0, 102-4, 82-0. Ciliegina sulla torta sono stati ovviamente i tre centoni consecutivi nei primi tre giochi dell’incontro, a sancire il dominio incontrastato di un O’Sullivan ingiocabile.

Link al sito ufficiale della WST con tabellone ed informazioni riguardanti il World Masters

Sull'autore

Fabio Valente

Ventisette anni, di cui almeno metà trascorsi scrivendo storie sportive. L'ultimo amore, forse il più vero, è quello per lo snooker.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *