Il maggiore W. Broadfoot pubblicò nel 1896 per la famosa collana “The Badminton Library” un manuale dedicato al gioco dell’English Billiards. In esso una piccola sezione è dedicata allo snooker, all’epoca ancora in fase embrionale. Più di centoventi anni dopo, scopriamo le regole dell’epoca e come il gioco si è evoluto.

“Lo Snooker – o per chiamarlo con il suo nome completo “Snooker Pool”- è un gioco ibrido, nato dalla combinazione del pool con la piramide. Un qualsiasi ragionevole numero di giocatori può prenderne parte, al massimo cinque o sei, ma il modo migliore per giocarci è senza dubbio uno contro uno, o al massimo in coppia.
Come per il black pool, non ci sono ancora regole ufficiali. Non esistendo nessuna pubblicazione di un codice, ci sono diverse varianti del gioco. Qui viene presentata la più diffusa, quella che può essere considerata la più utilizzata. In tal modo anche chi non ha alcuna conoscenza dello snooker può iniziare a capire come funziona.
Le bilie rosse della piramide sono posizionate nel modo classico, mentre come bilia-battente si utilizza sempre la bianca. La nera è posizionata sul billiard spot, mentre la rosa sul centre spot. La blu va a collocarsi esattamente al di sopra dell’apice della piramide, mentre la marrone al centro della D, con la gialla e la verde che vanno a posizionarsi rispettivamente alla sinistra e alla destra dello spot centrale del baulk.
In alcune varianti si gioca senza nera e rosa. La blu andrà dunque sul billiard spot, la marrone sul centre spot, la verde al di sopra dell’apice del triangolo e la gialla al centro della D. In altri casi, la posizione prima descritta di nera e rosa può essere invertita.
La bilia rossa vale un punto, la gialla due, la verde tre, la marrone quattro, la blu cinque, la rosa sei e la nera sette. Il punteggio, se si gioca uno contro uno o in coppie, può essere annotato su un tabellone segnapunti come nell’English Billiards.
Una bilia rossa deve essere obbligatoriamente colpita prima di poter giocare una colorata. Se si imbuca una bilia rossa e poi una colorata, quest’ultima viene riposizionata sul suo spot. Se un giocatore nel colpire una rossa manca l’imbucata e poi imbuca un colore, il valore di questa bilia va sommato al punteggio dell’avversario.
In alcune sale colpire una rossa senza imbucarla e mandar giù un colore è ritenuto un colpo valido. La regola fornita in precedenza è però quella universalmente accettata.
Dopo aver colpito una rossa, il giocatore deve sempre giocare una bilia colorata. Se riesce a imbucare un colore, e nel farlo manda giù una qualsiasi altra bilia sul tavolo, il valore complessivo delle bilie sarà aggiunto al suo punteggio. Tutte le bilie colorate imbucate vanno immediatamente riposizionate sul loro spot; se il giocatore colpisce un’altra bilia prima che una colorata sia riposizionata commette fallo. Nessuna bilia rossa viene mai riposizionata sul tavolo dopo essere stata imbucata.
Le regole riguardanti i falli sono in pratica le stesse del gioco del pool, ma il valore del fallo commesso dipende dalla bilia. Ad esempio, non colpendo una rossa il valore del fallo sarà di un punto, due per la gialla, tre per la verde e così via. Se un giocatore, nel dover colpire una rossa, impatta su una bilia colorata, il numero di punti da aggiungere al punteggio dell’avversario sarà pari al valore della bilia.
La regola non è sempre così severa. In alcune sale se ne utilizza una più semplice. Nel caso in cui la bilia-on è ad esempio la rossa, anche colpendo un colore qualsiasi, la penalità resta di un punto (valore della rossa) e così via.
Se il giocatore al tavolo commette un fallo da miss (non colpendo quindi la bilia in gioco), la bilia battente resta nella posizione in cui viene a trovarsi. In quel caso il giocatore, come da regola, è obbligato a colpire una rossa oppure un colore, ma da una posizione in cui è incapacitato nel farlo direttamente, con bilia a vista, si dice che è sotto snooker. Il giocatore sarà quindi costretto a effettuare un tiro indiretto per colpire bilia in gioco. Il fallo avrà valore della bilia che non si è riusciti a impattare.
In alcune sale, quando il giocatore è costretto a un tiro indiretto per uscire da uno snooker ed è obbligato a colpire una rossa, se colpisce invece un colore, concede all’avversario un numero di punti pari al valore della bilia colpita. In altre invece quando la bilia in gioco è un colore e il giocatore è sotto snooker, egli è obbligato a dichiarare la bilia che intende colpire.
Se non colpisce nessuna bilia oppure una di un valore minore o maggiore di quella dichiarata, concede all’avversario un numero di punti pari al valore stesso della bilia colpita. Una regola dovuta al buon senso in queste situazioni di tiro indiretto che a volte possono essere molto intricate e difficili da risolvere è quella di concedere al giocatore un fallo da miss (quindi da valore minimo), senza però che egli possa lasciare l’avversario sotto snooker. Se si lascia il proprio avversario sotto snooker, il tiro va rigiocato sin quando non si lascia un colpo d’entrata con bilia a vista.
Quando tutte le bilie rosse vengono imbucate, si devono colpire i colori in ordine crescente, dalla gialla alla nera. Quando si è arrivati alla serie finale, i colori imbucati non vengono riposizionati sul loro spot. Se sulla serie finale il giocatore è sotto snooker, deve giocare un colpo indiretto per colpire la colorata in gioco.
Anche su questo aspetto le regole non sono uniformi. In alcune sale, se sotto snooker, il giocatore può commettere un fallo da miss, lasciando all’avversario la possibilità di giocare con bilia in vista, concedendogli un numero di punti pari alla bilia in gioco.
Quando soltanto la bilia-battente e la nera sono in gioco, la bianca deve obbligatoriamente colpire la nera. Se la bilia-battente manca la nera, finisce in buca oppure fuori dal tavolo, la partita è dichiarata conclusa.
In alcune sale il gioco non termina sin quando non si imbuca la nera.
Ovviamente l’obiettivo di un buon giocatore di snooker è quello di ottenere un piazzamento su un colore di pregio dopo aver imbucato una rossa. La gialla e la verde non offrono molti punti, ma possono essere imbucate per poi aprire il gioco sulle altre rosse. Da regola, non conviene mai imbucare una rossa quando non c’è la possibilità di realizzare un break. Dunque imbucare le rosse è parte fondamentale del gioco, ma solo quando esse garantiscono una possibilità concreta di realizzare il più alto punteggio possibile. Quando ciò non è possibile, è preferibile giocare sulle rosse lasciandosi in difesa, impedendo all’avversario un’entrata comoda al tavolo. Anche se si è indietro nel punteggio, non bisogna prendersi il rischio di imbucare una rossa quando non c’è alcuna chance di abbinare a essa una colorata.
In tal caso, si dovrebbe giocare un colpo di difesa, lasciando così all’avversario una giocata dalla distanza, possibilmente portando la bilia- battente a sponda. Gli scambi difensivi rappresentano la vera bellezza di questo gioco, e anche i falli da miss sono spesso giocati per rendere la battaglia ancora più combattuta. Ma quando tutte le rosse sono state imbucate, diventano fondamentali l’accuratezza e il controllo della bilia-battente, soprattutto per lasciare l’avversario sotto snooker.
Non deve inoltre essere dimenticato che se si riesce a realizzare un break da 30 o 40 punti ciò ha un importante valore economico poiché ogni punto messo a referto equivale a una cifra pre-stabilita prima dell’inizio del match. Un colpo azzardato può dunque significare la perdita di una partita, e quindi grande precisione e una mente analitica sono fondamentali per il giocatore.
Una pecca di questo gioco è il ruolo a volte decisivo della fortuna. Ci sono così tante bilie al tavolo che a volte un colpo eccellente può essere rovinato da una serie di contatti impossibili da prevedere. L’abilità del giocatore e la fortuna sono fattori che entrano in concausa, ma in un gioco d’abilità la fortuna non dovrebbe essere preponderante.
Considerato questo aspetto, si può affermare che lo snooker è un gioco che richiede meno abilità rispetto al black pool.”
Un interessante documentario sull’evoluzione e la storia dello snooker