Il quattro volte campione del mondo John Higgins ha dichiarato di voler risultare competitivo almeno per le prossime due stagioni. Le recenti delusioni in termini sportivi e l’avanzare del tempo hanno posto di fronte a considerare possibile il ritiro uno dei giocatori più importanti di tutti i tempi. Scopriamo assieme le ragioni che potrebbero portare lo scozzese a questa decisione in futuro, analizzando in sintesi il suo recente passato.

Sempre più spesso nel mondo dello sport, la questione relativa al momento giusto per ritirarsi sta dividendo la maggior parte de giocatori e addetti ai lavori, oltre che gli appassionati. C’è chi pensa che smettere sia quasi uno spreco e chi, invece, una volta capito di aver raggiunto l’apice delle proprie capacità, decide di proteggere il passato, evitando il rischio di andare incontro ad un futuro al di sotto delle aspettative comuni.

Negli ultimi anni il dibattito, nel mondo dello Snooker, chiama in causa tre fra i più importanti interpreti di tutti i tempi della specialità. Parliamo ovviamente dei tre “gemelli”, nati nel 1975 e passati professionisti nel 1992: Ronnie O’Sullivan, Mark Williams e John Higgins. Quest’ultimo sembrerebbe il più interessato a rendere pubblica alla stampa la sua posizione in merito a tale argomento.

Recentemente intervistato da Rob Walker, Higgins ha dichiarato di voler continuare ad essere competitivo almeno fino al raggiungimento dei 50 anni (2025). Per lui immaginare una vita senza Snooker una decina di anni fa sarebbe stato impossibile, mentre nei giorni d’oggi l’avanzare del tempo lo pone di fronte a diverse altre attività da svolgere.

Idealmente, lo scozzese spera di figurare ancora nella top-16 della classifica mondiale. A differenza di O’Sullivan e Williams, Higgins può vantarsi di non essere mai uscito dalle prime 16 posizioni del ranking, dall’inizio della carriera. Tralasciando le prime due stagioni, “The Wizard of Wishaw” ha sempre fatto parte dell’élite di questo sport, senza mai concedersi enormi cali in questo trentennio. Inizierà la stagione 2023/2024 al 9° posto, il suo peggior piazzamento dai 2015/2016, quando partì 13°. Particolarmente allarmanti sono le oltre £300.000 da difendere durante il corso di questa stagione, avendone all’attivo solo 398.000.

Sarebbe faticoso veder veleggiare anche solo uno dei tre gemelli nelle zone basse della classifica. Tuttavia, il discorso poteva apparire uguale nei confronti dei vari Stephen Hendry, Jimmy White, Ken Doherty fino ad una ventina di anni fa. Higgins si è sempre posto degli obiettivi da raggiungere durante il corso di un certo periodo della carriera. Probabilmente capire di non poter più ottenere soddisfazioni potrebbe incidere molto sulle sue decisioni.

In termini di risultati, Higgins sembra essere in calo nelle ultime stagioni. Tuttavia, allo stesso tempo lo stesso Higgins ha spesso dichiarato che il livello del suo gioco è il migliore di sempre. In effetti non ha per niente torto, dato che dopo aver deciso tra il 2020 e il 2021 di attuare alcuni accorgimenti tecnici alla stecca e di perdere una notevole quantità di peso, il quattro volte campione del mondo è riuscito a figurare in ben sei finali nella stagione 2021/2022. Tuttavia, in ognuna di esse l’Higgins schiacciasassi dei turni precedenti all’atto conclusivo, si è a sorpresa dimostrato vulnerabile. Lo scozzese non è andato oltre un magro successo nella Championship League ad inviti, uscendo sconfitto, invece, al Northern Ireland, all’English e allo Scottish Open, al Champion of Champions e al Tour Championship.

Particolarmente dolorosa è stata quest’ultima, in cui il suo avversario Neil Robertson è riuscito ad operare un’impensabile rimonta dal 4-9 al 10-9. Higgins ha, però, più volte dichiarato di non esserne uscito poi così scosso, raggiungendo subito dopo una semifinale al Campionato del Mondo. Qui è stato battuto da Ronnie O’Sullivan 17-10, apparendo frustrato per il suo livello di gioco, tanto da indicare in seguito questo come incontro davvero deludente.

Nella scorsa annata, l’ex numero 1 del mondo si è riconfermato campione della Championship League, ma non è mai andato oltre i quarti nei Full-Ranking. Proprio a questo stage del torneo, è uscito di scena al Mondiale, per mano di Mark Selby. 13-7 il punteggio, complice un netto calo di Higgins a partire dalla seconda sessione dell’incontro. 13 frame persi, più del doppio di quelli concessi fra i sedicesimi e gli ottavi (5), che ci concedono l’assist per concludere la discussione. Se una vittoria schiacciante contro David Grace al primo turno poteva risultare scontata, di certo non si può dire lo stesso del netto trionfo per 13-2 su Kyren Wilson al secondo. Posto che l’inglese si è ritrovato con la stecca danneggiata, Higgins ha disputato un match ai limiti della perfezione, siglando quattro centoni e quattro mezzi-centoni.

John Higgins è ancora capace di deliziare il pubblico sciorinando prestazioni singole durante il corso di un torneo. Ma quando la qualità dovrà cedere obbligatoriamente alla quantità?

Link dell’intervista completa di Rob Walker a John Higgins

Picture credit: Eurosport

Sull'autore

Christian Capozzolo

Giovane ragazzo appassionato di Sport, che lavora al suo sogno di diventare Giornalista.

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