La scrittrice Jean Rafferty seguì, senza perdere un torneo, l’intera stagione di snooker 1981. Il risultato di questa accurata e affascinante analisi è il libro “The Cruel Game”. A settembre andò in scena lo Scottish Masters, ritenuto dal punto di vista organizzativo un disastro. Andiamo a scoprire cosa accadde nella prima parte del resoconto.
Attualmente questo è il primo torneo organizzato dagli “Amici di Maccabi” e tutti vorrebbero che le cose andassero per il meglio, ma si vede che stanno ancora imparando e quindi tutto va per il peggio. Il Langs Supreme Scottish Snooker Masters diventa così il peggiore torneo al mondo – almeno per quest’anno.
Più di qualcuno era in lizza per occupare questa scomoda posizione, tra cui un famoso torneo organizzato sei mesi prima a Malta, dove il gioco si è dovuto interrompere più di una volta e dove Cliff Thorburn si è lamentato in maniera polemica del punteggio. Per lo meno in quell’occasione c’è stato un bel riscontro di pubblico, cosa che non è accaduta a Glasgow. La campagna pubblicitaria è stata gestita in maniera trasandata, con pochi annunci pubblicitari in cui, tra l’altro, non erano presenti i costi dei biglietti. Cosa fondamentale in una città operaia. Il risultato sarà poi visibile a tutti, soprattutto a chi guarda in tv.
Organizzando il torneo dal martedì al venerdì, gli Amici di Maccabi non hanno sfruttato per nulla il momento più lucrativo della settimana, il week-end. Glasgow può anche avere alti tassi di disoccupazione ma c’è ancora chi ha un lavoro e obiettivamente non può decidere di prendersi un giorno libero per guardare una sessione di snooker il mercoledì pomeriggio.
Gli Amici di Maccabi, per non omettere i dettagli, stanno organizzando il torneo per una buona causa. Si occupano infatti di fornire supporto ai più giovani della comunità ebraica. Hanno già una palestra, due campi da squash, una palestra di judo, campi da ping pong e un centro congressi nel bel mezzo di Glasgow. Il loro obiettivo è quello di offrire strutture ancora più grandi e servizi più efficienti.
Questa non è la loro prima esperienza nel mondo dello snooker. Diversi mesi prima infatti avevano organizzato un’esibizione tra Steve Davis e Alex Higgins, dove più di tremila spettatori si ammassarono nella Kelvin Hall Arena. Davis a fine match fu piacevolmente colpito dall’atmosfera, definendola come quella di uno stadio di calcio. Questo successo ha spinto gli Amici di Maccabi ad utilizzare la stessa struttura per il Lang Masters. Si rivelerà una decisione disastrosa.
In un’arena enorme, capace di ospitare 2750 persone, poche centinaia di persone si sono sparpagliate lungo tutta la settimana sui sedili, come uccelli su cavi telegrafici. Soltanto per la finale sono stati raggiunti i mille spettatori.
Alla Kelvin Hall negli anni si è assistito ad ogni genere di spettacolo. Concerti di Frank Sinatra, match del grande peso medio Jim Watt. Che poi è ritornato anche in versione cantante. Dicono che la sua versione di “Flowers of Scotland” sia stata migliore di quella del grande cantante americano. Ma più di ogni altra cosa, la Kelvin Hall è famosa per il circo. Nel periodo di Natale il meglio del panorama circense internazionale si riunisce qui. Ma questa volta al posto di clown saltellanti in naso rosso e pantaloni sgargianti sono introdotti gli svelti giocatori di snooker. Nei posti in prima fila, oggi occupati da annoiati spettatori, di solito la fa da padrone un uomo solitario, che cammina su una sottile corda senza alcuna protezione nel caso malaugurato in cui perdesse l’equilibrio.
Ma forse un simile funambolo lo si ritrova anche ai nastri di partenza del torneo. L’uomo sempre sul filo del rasoio, quello che prende rischi per tutti e mente a sé stesso, convinto ancora di essere il migliore di tutti. Il nostro fragile ego probabilmente non riuscirebbe a sopportare tutto ciò, ma c’è un motivo se Alex Higgins è ancora oggi la più grande attrazione nel mondo dello snooker. “The Hurricane” è uno dei sette giocatori invitati nel torneo ad otto. L’ultimo partecipante sarà stabilito da un match di qualificazione. Insieme a lui ci sono Steve Davis, Doug Mountjoy, Cliff Thorburn, Kirk Stevens, Ray Reardon e il naturale successore di Higgins, Jimmy White.
Jimmy White è il tipo di persona che non ha mai veramente avuto modo di scegliere. Avrebbe giocato a snooker in qualsiasi epoca e a qualsiasi condizione. Probabilmente sarebbe stato più adatto alla prima fase del gioco moderno, in cui si giocava a fari spenti e in piccole e squallide sale in giro per il paese, lontano dalle luci della ribalta. I suoi denti sono stati raddrizzati, i suoi capelli arricciati e la sua faccia privata del suo caratteristico ghigno e ricostruita sull’immagine del Conte di Lichfield.
Senza dubbi è il giocatore più in voga del momento: campione del mondo tra i dilettanti a 19 anni e dotato di potenziale per contrastare l’Invincibile, Steve Davis. Però, pur se dovesse raggiungere la finale questa settimana, non siamo ancora sicuri che egli possa scendere in sala. White infatti dovrà difendersi in tribunale il prossimo venerdì, accusato di aver preso parte ai saccheggi durante la rivolta avvenuta recentemente a Brixton.
Per come racconta Jimmy, lui e la sua fidanzata erano appena usciti da un pub e si sentivano entrambi un po’ alticci. La folla aveva iniziato già a fare scompiglio, così Jimmy adocchia una vetrina in frantumi e decide di entrare nel negozio, mettendosi a danzare con la borsetta della sua ragazza, così, soltanto per divertimento. E qui che la polizia arriva e lo arresta con l’accusa di aver rubato una borsa. Se verrà considerato colpevole, la stampa ha già iniziato a speculare sul fatto che gli verrà comminata la pena standard che stanno ricevendo tutti i rivoltosi: 4-5 mesi di carcere.