In questa nuova rubrica fissa Fred Davis, otto volte campione del mondo, suggerisce qualche utile consiglio per migliorare il proprio snooker. Nella seconda puntata Davis rivela un segreto che potrebbe cambiare per sempre il vostro modo di giocare…
- Il segreto per essere un grande giocatore
Ovviamente ci sono almeno un centinaio di differenti consigli che un giocatore professionista potrebbe dare al giocatore amatoriale. E ciascuno di essi potrebbe essere molto utile. Ma voi tutti potreste esservi resi conto che i grandi giocatori hanno qualcosa in comune. È accertato che se mentre ve ne state seduti in sala e guardate due sconosciuti giocare, vi sarà facile riconoscere dopo un solo colpo che uno o entrambi siano grandi giocatori.
Forse vi salterebbe all’occhio subito il modo in cui viene effettuato il ponticello. Dita posizionate in maniera perfetta e ben separate, appoggio sul panno ben saldo. Vero, senza dubbi ciò può essere un segno distintivo del grande campione. Ma dall’alto della mia esperienza, ho conosciuto personalmente dilettanti in grado di realizzare mezzi centoni utilizzando un ponticello molto simile alla chela di un granchio!
Per quanto riguarda la posizione al tavolo, questa è molto condizionata dalla stazza e dall’altezza del giocatore. Reardon, Spencer e Pulman, tre campioni del mondo, sono tutti più alti di 1,80 mt. Altri a forgiarsi dello stesso titolo sono stati anche trenta centimetri più bassi. Alcuni, come Walter Donaldson, erano molto compatti nella loro posizione al tavolo, altri invece non hanno alcun problema ad avere il gomito non perfettamente allineato con il corpo.
Ma l’unica cosa che tutti hanno in comune è la seguente: un’azione di steccata perfetta. Nell’azione di caricamento di ognuno dei grandi dello snooker potrete notare come il movimento dell’avambraccio sia completamente isolato dal resto del corpo. È come se la mano e l’avambraccio, muovendosi avanti e indietro orizzontalmente, siano l’unica parte mobile di una macchina attaccata a un blocco solido e immobile. Nient’altro si muove.
Le dite del ponticello rimangono ben salde sul panno, la testa è perfettamente ferma; non c’è alcuna oscillazione nelle ginocchia, nessun movimento nei piedi. La mano che tiene la stecca però è in perenne movimento. Il ritmo è fondamentale, e lo si può notare già dalle “prove” che ogni giocatore fa prima di un tiro, facendo oscillare e “dondolare” la stecca. Tale ritmo può essere riconosciuto come “classe”, anche se il tiro può poi essere sbagliato.
Il test più difficile da superare per mettere alla prova la vostra abilità nel restare fermi con il corpo è fronteggiare un tiro inusuale. Esempio classico è quando bisogna effettuare il ponticello sopra un’altra bilia, oppure quando bisogna giocare a bassa velocità con la bilia battente attaccata a una sponda. Uscire da uno snooker è un altro esempio calzante. In questi casi la sola situazione particolare può creare tensione nel corpo, ma il grande giocatore sarà sempre in grado di restare ben fermo ed effettuare il tiro con un’azione controllata. Questo, secondo me, è il segno distintivo della grandezza su un tavolo da snooker.
Come ciò può esservi utile, se siete un giocatore amatoriale? Semplice: se avete la volontà di analizzare minuziosamente il vostro gioco, senza ombra di dubbi, vi renderete conto che la maggior parte dei vostri errori sono causati da movimenti di alcune parti del vostro corpo o della vostra testa.
Anche se non vi sembra così, quando si apre troppo nell’effettuare un colpo, cosa che accade spesso, la ragione sta sempre in un movimento di una parte del corpo. Quando provate a forzare un imbucata, e finite per sbagliarla miseramente, il motivo sta nel fatto che vi siete mossi.
Spesso tali movimenti sono la causa della maggior parte degli errori. Potrete affemare, non senza ragione, che alcuni giocatori hanno doti speciali o “l’occhio perfetto” per giocare a snooker. Mio fratello Joe aveva una vista pessima ed era per quello costretto ad utilizzare un solo occhio per mirare. Credo però sia vero che ci sono alcune persone in grado di leggere il gioco più velocemente di altre. Questo perché i loro impulsi nervosi sono controllati in maniera più facile. In breve, per loro è più facile rimanere sul colpo e distaccare l’azione dell’avambraccio.
Per voi la cosa fondamentale è cercare di muovere l’avambraccio in maniera indipendente dal resto del corpo e far sì che quest’ultimo sia completamente fermo, in modo che quest’ultimo non sia in grado di poter influenzare la steccata. Ciò potrebbe risultare non semplice. Tutte le terminazioni nervose sono controllate dal cervello e il dover andare contro movimenti istintivi può essere un’operazione per nulla scontata. Uno sforzo cosciente può aiutarvi in questa non scontata operazione.
Forse adesso vi state chiedendo come sia possibile che Alex Higgins sia stato in grado di vincere per due volte il titolo di campione del mondo. Se andiamo ad analizzare da un punto di vista puramente tecnico, Alex fa tutto in maniera sbagliata. Al tavolo è nervoso, si contorce e sembra non stare mai fermo. Si muove in pratica su ogni tiro. Se non avesse uno straordinario talento naturale, per lui sarebbe impossibile giocare. Nonostante ciò, se notate attentamente, potrete notare come Alex sia perfettamente fermo sino alla frazione di secondo successiva a quella in cui colpisce la bilia battente. Quando sbaglia, di solito si è iniziato a muovere una frazione di secondo precedente a quella dell’impatto.
A meno che non abbiate uno straordinario talento naturale come quello di Higgins, potrete rendervi conto che restando ben fermi con il corpo durante tutta la fase di preparazione di un colpo saranno molto maggiori saranno i benefici nel vostro gioco.
In questo splendido video, al minuto 7:36, si può vedere all’opera Fred Davis, che realizzò il primo centone (109) del campionato del mondo 1979.