Terminata la penultima giornata del Saudi Masters, secondo torneo full ranking della stagione. A Gedda concluse le due semifinali e definito il match che decreterà il vincitore del titolo. Neil Robertson gestisce la sfida che lo vedeva opposto alla sorpresa Elliot Slessor, battendolo con il punteggio di 6-3 e restando imbattuto negli scontri diretti. Finale numero 39 in carriera per l’australiano, che punterà a vincere per la ventiseiesima volta. Il suo avversario sarà Ronnie O’Sullivan, che ha giocato uno dei suoi migliori match in carriera per imporsi su Chris Wakelin. Il sette volte campione del mondo ha messo a referto due 147, due centoni e altri tre mezzi centoni e domani proverà a vincere a distanza di diciassette mesi.
Siamo giunti all’atto conclusivo del Saudi Masters, “quarto Major” e seconda edizione del ricco torneo saudita. Alle Green Halls dell’Al-Faisal Stadium definito il match per il titolo, che metterà in palio ben 500.000 sterline. Non sono mancate le emozioni anche nella penultima giornata di gioco, nonostante il risultato finale era quello preventivabile alla vigilia e senza dubbi il più appetibile per pubblico e appassionati.
Neil Robertson non ha ancora espresso il suo miglior gioco, ma è riuscito a tenere sotto controllo la sfida che lo vedeva opposto a Elliot Slessor. Il mancino di Melbourne ha preso sin da subito in mano le redini del match. Dando prova della propria esperienza, il quarantatrenne ha sfruttato un avversario che è stato soltanto a sprazzi nel match. L’inglese ha provato a punire qualche imprecisione dell’australiano, ma anche quando ci è riuscito non ha mai davvero riaperto i giochi.
Soltanto sedici mesi fa Robertson era in una fase molto delicata della carriera, avendo mancato la qualificazione al Crucible e perso il posto in top-16. Lavorando con l’amico e nuovo coach Joe Perry, l’ex-numero uno al mondo si è aggiudicato due titoli e ha scalato la classifica. Già da mesi il giocatore di stanza a Cambridge è ritornato a essere uno dei favoriti anche nei tornei più importanti. Il giocatore di Gateshead ha dimostrato ancora i propri passi in avanti e resta come uno dei candidati a vincere un full ranking per la prima volta in carriera. E la top-16 non è adesso così lontana. Nonostante la delusione e la frustrazione per la sconfitta odierna, sarà importante per Slessor fare un ulteriore step nei momenti decisivi.
Il numero 8 al mondo si è aggiudicato un primo frame molto spezzettato, prima di raddoppiare nel secondo in due visite separate. Slessor è entrato nel match nel terzo con una bella serie da 92, ma ha poi visto l’avversario cucire insieme un altrettanto valida serie da 93 che ha portato il match alla pausa sul 3-1. Dopo un’iniziale chance per l’inglese, l’australiano è riuscito ad allungare sul 4-1, senza brillare ma comunque gestendo la situazione al tavolo. Tutto sembrava far presagire per un netto 5-1 nelle fasi iniziali del sesto. Robertson però si è fermato a quota 50 e il numero 29 al mondo è andato in ripulitura per tenere quantomeno l’incontro aperto.
Slessor ha poi avuto una grande occasione per riportarsi sotto tiro, sciupandola. Il classe ’94 ha infatti prima perso posizione quando era avanti 52-21 e ha poi finito per lasciare gioco in uscita da uno snooker, permettendo a Robertson di andare avanti 5-2. Nel momento più difficile il cinque volte semifinalista in tornei ranking ha risposto presente con un break da 64, tenendo viva la speranza. Senza scomporsi più di tanto però Robertson non ha tentennato. Con il secondo break da 93 della sua partita ha conquistato la finale numero 39 in carriera. L’australiano, più titolato giocatore al di fuori del Regno Unito, proverà a conquistare il titolo numero 26.
Il suo avversario sarà Ronnie O’Sullivan, che in serata ha giocato uno dei match più memorabili della sua carriera, sconfiggendo un tenace Chris Wakelin con il punteggio di 6-3. Il sette volte campione del mondo ha dato prova di voler ancora stupire a quasi cinquant’anni, entrando ancor di più nella storia di questo sport. L’inglese, poco invogliato dallo scarso riconoscimento (soprattutto economico) dato ai 147, non realizzava una serie perfetta dall’English Open 2018. A match appena iniziato ha messo insieme le quindici mani di rossa-nera e i colori della serie finale per diventare il più anziano di sempre a riuscirci in un incontro sul Tour. Non soddisfatto del risultato, poco più di un’ora dopo, sul 3-3, ha messo insieme un break ancora più bello, diventando il secondo dopo Jackson Page a realizzare due maximum nella stessa partita. Questo gli ha inoltre garantito un bonus da 147.000 sterline, senza dubbi apprezzato.
Se si escludono i due 147, il giocatore di Chigwell ha dimostrato di poter essere molto pericoloso, soprattutto grazie a un gioco di estremamente preciso. Nonostante ciò, va dato merito a Wakelin di essere riuscito a costruire lo stesso un match e di non essere crollato. O’Sullivan ha doppiato subito il primo 147 con un’altra serie da 142. Nonostante ciò, il giocatore di Rugby ha risposto presente, sbloccandosi con un break da 70. Dal 3-1 alla pausa, il numero 16 del ranking ha vinto due frame consecutivi, mettendo a referto un centone (125, sfruttando un clamoroso fluke) e vincendo un frammentato sesto. Nel settimo O’Sullivan ha siglato il diciassettesimo 147 in carriera e questo è stato il colpo definitivo al match. In poco più di venti minuti l’ex-numero uno al mondo ha inanellato break consecutivi da 67, 50 e 134 per la finale numero 65 in tornei ranking.
Già recordman a quota 41 titoli in carriera, O’Sullivan proverà a sconfiggere per la ventunesima volta in carriera Robertson, contro cui è avanti 20-13 negli scontri diretti. I due si sono affrontati ben sette volte in una finale, con l’inglese avanti 4-3. L’ultimo precedente in un atto conclusivo risale al World Grand Prix 2021, vinto dal sette volte campione del mondo con il punteggio di 10-8.
Finale in due sessioni al meglio dei 19 frame.
Sito ufficiale con risultati completi e tabellone del Saudi Masters
Picture credits: WST

 
             
            


1 Commento
Credo che le vendite della stecca disegnata da Akani vada oltre le stelle, visto che sta dando a O’Sullivan una nuova vita rispetto ai numerosi tentativi di ritrovare il feeeling perso durante la scorsa edizione del campionato mondiale. Dopo due 147 e un century in un totale di 9 frames siamo al di sopra dell’umano per uno della classe ’92. Penso abbia trovato una marcia extra ieri, sicuramente galvanizzato dalla vincita contro Kyren Wilson nel decider del giorno prima. Congratulazioni a O’Sullivan che continua a non mollare e a perdere smalto vitale rispetto agli altri due della sua classe (Higgins e Williams). Non so e lo sapete ma è l’unico ad usare un gessetto che lascia residui sul panno, spesso annoiando gli altri giocatori che si chiedono come mai non abbia deciso di cambiarlo.