La Tuscany Snooker Academy di Pisa ha accolto a braccia aperte il mental coach di Snooker Chris Henry. Esperto sia degli aspetti agonistici che mentali dello sport, Chris si trovava in vacanza in Toscana e ha deciso di fare visita all’unica sala presente nella ragione, nella giornata di venerdì 7 giugno 2024. Con molta disponibilità e simpatia, Chris è riuscito a migliorare la nostra tecnica di tiro attraverso alcuni semplici ma importanti consigli. Dopo averci raccontato alcuni step della sua carriera da giocatore e da coach, Henry ha chiamato noi giocatori presenti in sala per cercare di aiutarci il più possibile con i fondamentali del gioco.
Nella giornata di venerdì 7 giugno 2024, la Tuscany Snooker Academy di Pisa ha ospitato Chris Henry, coach professionistico di Snooker interessato sia agli aspetti agonistici che mentali di questa disciplina del biliardo.
Chris si trovava in Toscana in vacanza e abbiamo sfruttato l’occasione per organizzare una sessione di coaching con lui, rivelatosi molto disponibile nelle quattro ore trascorse con noi. Famoso ed apprezzato personaggio nel circuito professionistico del Snooker e non solo, Chris ha messo in pratica tutta la sua esperienza per cercare di aiutare i tesserati della Academy a migliorare la propria tecnica di tiro e di gioco in generale. Henry si è soffermato molto anche sugli aspetti mentali della disciplina, con una grande capacità di insegnare nozioni agonistiche e psicologiche con grande facilità.
All’età di 16 anni, Henry fu scoperto da Frank Callan, mentre giocava un torneo amatoriale a Blackpool. Callan ha guidato Steve Davis e Stephen Hendry verso tredici successi mondiali rispettivamente negli anni ’80 e ’90. Henry è poi passato ad essere un portavoce di Callan, sostituendolo spesso in varie spedizioni in giro per il mondo. Callan era un esperto di tecnica e Chris ha imparato molto da lui.
Henry ci ha raccontato, inoltre, che nel 1989 accettò l’offerta di un uomo d’affari per trasferirsi a Brugge, in Belgio, dove vive tutt’ora. Egli lo notò dopo aver vinto la finale del Dutch Open 1989, torneo amatoriale disputatosi in Olanda. Fu proprio questo torneo a spingere Chris verso un primo approccio verso i confronti della psicologia. Dopo aver disputato un torneo qualitativamente perfetto, condito soprattutto da diversi centoni ed altrettante serie di qualità, Chris si ritrovò sotto per 2-0 in finale e, a sua detta, l’unico suo pensiero in quel momento era quello di voler correre a casa. Henry ci ha rivelato di sentire maggiore pressione dalle televisioni, dato che i media arrivarono in massa per seguire la finale. Nonostante l’ansia da prestazione, riuscì a recuperare fino a vincere con il punteggio di 5-4.
Da quel momento in poi cominciò dunque ad interessarsi alla neuroscenza e a come essa influisce sull’immagine di noi stessi. Nel 2006 ha cominciato a studiare scienze neurologiche a San Diego, negli Stati Uniti d’America. Da qui ha compreso che l’obiettivo principale per un gioco come lo Snooker è quello di crearsi un abitudine per approcciarsi all’attività al tavolo. Il termine inglese “habit” tradotto in italiano rimanda infatti ad un modo abitudinario di svolgere attività di routine. Il tutto per rendere l’azione automatica come, ad esempio, quando si guida una macchina. Qui intervengono dunque le connessioni neurologiche, che si attivano quando un’azione si ripeta con un’ampia frequenza, senza nemmeno pensarci troppo. Uno dei migliori giocatori di Snooker in questione sotto questo campo, secondo Henry, è il sette volte campione del mondo Ronnie O’Sullivan.
Al termine di questa iniziale introduzione sulla sua carriera e sui fondamentali per giocare a Snooker, Chris ci ha chiamati all’opera uno ad uno per aiutarci con la nostra tecnica. L’esperienza è stata resa indimenticabile grazie all’uso delle sue particolari biglie. Pesanti circa il 10% rispetto a delle normali biglie da snooker, simili a delle palline da ping pong, ma con una plastica molto più pesante e un diametro più ampio. Facendone un uso costante la nostra corteccia visiva si allineerà al punto esatto in cui colpire la biglia, senza stravolgere particolarmente la propria steccata. Chris ci ha invitati ad eseguire circa quattro cinque tiri da varie posizioni, prima imbucando una sola biglia e poi utilizzando la battente per insaccare la rossa. Il tutto co un effetto palla leggermente spostato verso destra e con una potenza di tiro limitata, ma senza esagerare.
Il Presidente della Tuscany Snooker Academy Gerardo Calzerano ha dichiarato: << Chris si è rivelato essere una persona fantastica, già da quando l’ho sentito per telefono. Era in cerca di una sala Snooker in Toscana, durante il suo periodo di vacanza, e abbiamo pensato di organizzare questo incontro. Non ci ha mostrato nulla di livello avanzato, aggiustando solo piccoli fondamentali del gioco per divertirci giocando ai nostri livelli. >> Ha poi continuato dicendo: << Mi ha impressionato il suo modo di mostrarci ciò che il cervello non comprende, cercando così di farci uscire dalla zona comfort senza paura; il tutto ovviamente, migliorando il lavoro della nostra meccanica di tiro con pochi semplici accorgimenti. Ha ridotto i nostri errori di mira, facendola spostare leggermente a sinistra, in modo tale da far rendere conto il cervello del precedente errore. Lo ringrazio per la fiducia dimostrata a me e a tutti i giocatori presenti. >>
Nel corso della sua carriera da coach, Henry ha saputo riportare sul tetto del mondo Mark Selby, seguendolo nel suo percorso verso il suo quarto trionfo al Crucible Theatre di Sheffield, avvenuto nel 2021. In quella finale, Chris Henry divenne il primo coach della storia dello Snooker ad assistere due clienti contemporaneamente. Oltre al futuro campione del mondo Selby vi era, infatti, Shaun Murphy, sconfitto poi per 15-18.
Proprio Murphy è stato il protagonista di uno degli aneddoti raccontati da Chris Henry. Il campione del mondo 2005 non riusciva a realizzare serie perfette da 147 in incontri televisivi ed ha quindi chiesto aiuto al suo coach. Per aiutarlo, durante gli allenamenti Henry ha ricreato alcune situazioni tipiche che accadono al tavolo televisivo. Murphy aveva un blocco nella fase decisiva della composizione del maximum break; fino al 2014 era infatti riuscito a metterne a segno solo uno da professionista, all’evento di qualificazione per il Masters. Henry ha quindi abituato Murphy a sentire la pressione dei punti annunciati dall’arbitro, degli applausi e dalle urla del publico.
Dopo circa nove mesi di pratica, Murphy ha realizzato una serie perfetta in Championship League, l’8 gennaio 2014. Nello stesso anno solare, si è poi replicato al Gdynia Open e al Ruhr Open, rispettivamente a febbraio e novembre. Nel 2018 è riuscito a comporne due in tre frame, in un’esibizione televisiva in Ungheria. Infine, non verrà mai dimenticato il suo 147 realizzato al primo turno dell’ultima edizione dello Shoot-Out, torneo che si disputa con il cronometro di tiro. L’aiuto di Henry è, dunque, riuscito a portare Shaun Murphy al quinto post all-time nella classifica dei migliori realizzatori di serie perfette, a pari merito con Judd Trump a quota 8.
Henry è stato al fianco di altrettanti campioni del mondo come Stephen Hendry e Peter Ebdon, oltre al sei volte finalista del Mondiale Jimmy White. Di questo e di molto altro andremo ad approfondire in un’intervista dettagliata allo stesso Chris Henry, che sarà disponibile a breve sul nostro sito.











1 Commento
Bravissimi. Bella iniziativa. Sarebbe bello avere un giocatore professionista