Nella giornata di oggi sono andate in scena le due semifinali dell’Hong Kong Masters. Il primo torneo in Asia dopo tre anni di attesa ha oggi visto stabilirsi un nuovo record di spettatori (7.500) in occasione della sfida tra Ronnie O’Sullivan e Neil Robertson, vinta dall’inglese per 6-4. Marco Fu ha battuto John Higgins al decider, dopo un lungo inseguimento, realizzando il suo quinto 147 in carriera.
Il successo dell’Hong Kong Masters continua senza un accenno di tregua. Le due semifinali hanno offerto uno spettacolo degno della cornice di pubblico, accorso ancor più numeroso per la giornata di oggi. La finale di domani vedrà un pubblico di 9.000 spettatori, cifra che supera i record stabiliti in questi giorni di gara.
Marco Fu ha completato una rimonta strabiliante nei confronti del favorito John Higgins, recuperando prima dal 1-3, poi dal 2-4 e infine dal 4-5 per avere la meglio al decider. L’hongkonghese ha completato l’opera con un favoloso break da 147, già assaporato nel frame precedente.
L’hongkonghese raggiunge dunque la sua prima finale in un torneo professionistico dopo un attesa di più di cinque anni. Nell’occasione, Fu era uscito sconfitto da Judd Trump al Players Championship 2017. Da quel momento in poi è iniziata una vera e propria odissea per l’ex numero 5 del mondo, costretto ad un lungo stop a causa di seri problemi alla vista. Tornato all’attività in occasione del Campionato del mondo 2018, Fu ha conquistato al massimo due quarti di finale. L’arrivo della pandemia di COVID-19 sembrava aver dato il colpo di grazia al prosieguo della sua carriera, dato che Fu aveva deciso di non prendersi rischi viaggiando verso il Regno Unito per i tornei.
Per mantenere lo status di professionista, il WST gli ha assegnato una Invitational Tour Card biennale, che ha cominciato a sfruttare solo in occasione dell’ultimo Mondiale. Lo scorso 16 luglio ha conquistato il suo primo successo dopo l’interminabile assenza, battendo David Gilbert nelle qualifiche per lo European Masters. Dopo aver sconfitto a sorpresa Mark Selby ai quarti, Fu è partito nuovamente da underdog per sfidare John Higgins, il quale tuttavia non ha mai ottenuto grandi risultati contro l’hongkonghese. Per altro, Fu aveva ottenuto il suo ultimo titolo sconfiggendo proprio il quattro volte campione del mondo in occasione dello loro ultimo scontro diretto, la finale dello Scottish Open 2016, vinta per 9-4.
Fu ha esordito nell’incontro con un fluke, mancando poi una nera dallo spot a quota 22. Higgins ha quindi preso in mano il tavolo, piazzando un centone da 105. Sulla scia di questa serie, lo scozzese ha cercato di involarsi anche nel secondo frame, franando però su una rossa sul 50-1. Il suo avversario ha quindi ricambiato il favore, chiudendo in steal sul 76-50. Successivamente, Higgins sembrava essere in totale controllo delle operazioni, realizzando il terzo e il quarto mezzo-centone (68 e 83) nei successivi due frame. Fu ha risposto con una serie da 61 al rientro dalla pausa, ma prontamente Higgins lo ha ricacciato indietro con un 91. Nuovamente sotto di 2, l’hongkonghese ha portato a casa due frame tattici, ristabilendo la parità a quota 4.
Higgins ha reagito con un altro centone da 105, portandosi ad un frame dalla finale. Tuttavia, il quarantasettenne di Wishaw non è stato poi in grado di contenere l’ennesimo ritorno di Fu, che ha tentato una serie perfetta (fermandosi a 72), forzando così il decider. Qui ha nuovamente preso in mano il tavolo, dopo un errore di Higgins dalla lunga distanza a tavolo già parzialmente aperto. Il numero 100 della classifica mondiale ha nuovamente intrapreso la strada del Maximum Break, coronando il suo progetto con una grande sicurezza in ogni imbucata.
Si tratta del quinto 147 in carriera realizzato da Marco Fu (il primo dal Gibraltar Open 2015), che eguaglia Tom Ford e Neil Robertson. Inoltre, è la nona volta che una serie perfetta si verifica in un decider (l’ultimo a riuscire in tale impresa era stato Higgins nella Championship League 2020).
Nella seconda semifinale, Ronnie O’Sullivan ha anch’egli completato un’importante rimonta, sconfiggendo Neil Robertson per 6-4 dal 1-4. I due si erano sfidati in finale in questo torneo nell’ultima edizione del 2017, con successo dell’australiano per 6-3. Si tratta della prima finale conquistata dal numero 1 del mondo dopo il settimo titolo mondiale, conquistato lo scorso maggio.
Il record di 5.000 spettatori stabilito ieri nella sfida tra O’Sullivan e Ng On-yee è stato superato dai 7.500 tagliandi venduti per questa contesa.
O’Sullivan ha piazzato una serie da 72 per portarsi avanti 1-0, ma ha poi perso un combattuto secondo frame. Robertson ha colto l’occasione per stabilire un vero e proprio dominio al tavolo, realizzando tre centoni consecutivi (105, 100 e 135) senza possibilità di replica per l’avversario. L’australiano ha tuttavia cominciato a mancare diverse occasioni nelle successive frazioni di gioco, permettendo ad O’Sullivan di rientrare totalmente in partita. L’inglese ha messo a referto un break da 93 nel sesto frame e ha poi conquistato anche il settimo, dopo una battaglia tattica. Il quarantasettenne di Worldsley è tornato all’attacco con due centoni da 105 e 104, realizzati nell’ottavo e nel nono frame. Robertson ha provato a forzare il decider passando a condurre il decimo, ma ha poi subito la rimonta dell’avversario con un mezzo-centone da 52.
Sito ufficiale con risultati completi e tabellone dell’Hong Kong Masters