Completati alle Green Halls dell’Al-Faisal Stadium i quarti di finale del Saudi Masters. A Gedda tutto è pronto per stabilire i nomi dei due finalisti. In un match a tratti bloccato, Neil Robertson riesce a spuntarla nel finale su Ali Carter, imponendosi con il punteggio di 6-4. Elliot Slessor vince il quarto decider consecutivo e ottiene il miglior risultato in carriera, battendo in Mark Williams il terzo campione del mondo consecutivo sul suo cammino. Ronnie O’Sullivan mette a segno due centoni consecutivi per battere al decisivo Kyren Wilson, prendendosi la rivincita dopo Shanghai. Chris Wakelin parte bene, contiene Barry Hawkins e conquista un’altra vittoria, dando prova di un ottimo stato di forma.
Dei 144 giocatori presenti ai nastri di partenza lo scorso venerdì, sono rimasti adesso in quattro a contendersi il Saudi Masters. Sono andati in scena a Gedda i quarti di finale del secondo torneo full ranking della stagione. E non sono mancate le emozioni in questa settima giornata di gioco della competizione. Ben tre dei quattro match disputati sono infatti finiti al decider.
Nonostante la partecipazione minima del pubblico e le critiche insite all’evento stesso, l’importanza dei risultati e il ricco prize money sono già determinanti per gli equilibri del ranking. Anche le semifinali si giocheranno al meglio degli 11 frame, con il format che si allungherà per l’ultima volta soltanto all’atto conclusivo. Nella finale best of 19 ricordiamo che ci sarà in palio un sostanzioso assegno da 500.000 sterline. Questo premio è a pari merito il più sostanzioso dell’intera stagione, equivalente a quello incassato da Zhao Xintong vincendo al Crucible lo scorso maggio.
Neil Robertson vince un’altra sfida molto equilibrata, battendo Ali Carter con il punteggio di 6-4. Il mancino di Melbourne aveva iniziato il torneo in maniera convincente superando Ben Woollaston con uno snooker di qualità, prima di dover rimontare ieri contro il quattro volte campione del mondo Mark Selby. Quest’oggi l’australiano è sempre stato in vantaggio ma ha commesso più di un errore, rimettendo in partita un avversario non sempre brillantissimo. Come ier però l’ex-numero uno al mondo ha ritrovato la compostezza nel momento più importante, vincendo gli ultimi due frame dopo essersi fatto raggiungere sul 4-4. Il due volte finalista al Crucible non è riuscito a sfruttare il momento a suo favore, sopratutto nel finale.
Robertson è partito meglio dai blocchi, vincendo uno spezzettato primo frame prima di raddoppiare con una splendida ripulitura da 139. Carter ha risposto presente nel terzo con un break da 75, prima di riportarsi in parità al quarto, dove il numero 8 al mondo ha commesso più di un errore inaspettato. La qualità si è abbassata al rientro in sala, con entrambi che hanno fallito diverse occasioni. L’australiano ha vinto il quinto e ha poi punito un fatale in-off dell’avversario nel sesto, ripulendo il tavolo fino alla nera per ricostruire un vantaggio di due frame.
Il quarantaseienne di Colchester ha risposto presente con un break da 80, prima di vincere in maniera insperata un rocambolesco ottavo frame. Dopo un’iniziale situazione di stallo (con potenziale re-rack), Robertson ha finito per commettere due falli potenzialmente fatali. Prima ha toccato la bianca giocando una nera, poi con il gilet ha sfiorato una rossa, cedendo così 8 punti. Nonostante ciò, il venticinque volte vincitore di titoli ranking è stato a un passo dal 5-2. Fallendo prima l’ultima rossa e poi non chiudendo il frame ha dato una chance a Carter, che l’ha sfruttata a pieno.
Una mini-serie da 35 di ottima fattura ha così riportato il tutto in parità. Come accaduto ieri l’australiano ha però fatto valere la propria classe nel momento decisivo. Una serie da 71 e poi un decimo frame vinto sui colori 65-41 gli hanno permesso di conquistare la vittoria. Il quarantatreenne resta così in competizione per vincere il secondo titolo in carriera in Medio Oriente, dopo il Bahrain Open vinto quasi vent’anni fa nel 2008.
Suo avversario sarà Elliot Slessor, che continua la propria striscia vincente, ottenendo il risultato più prestigioso in carriera. L’inglese ha sconfitto al frame decisivo Mark Williams in un match molto intenso, conquistando così la quinta semifinale in carriera. Il peso del ricco prize money si può notare tutto in questo risultato: il miglior assegno incassato in carriera per il giocatore di Gateshead era infatti di 21.500 sterline. Con la vittoria odierna Slessor se ne assicura invece ben 100.000 e raggiungendo la prima finale in carriera potrebbe centrare in un sol colpo anche l’obiettivo top-16.
Il numero 29 al mondo vince così la quarta partita consecutiva al decider, battendo anche il terzo campione del mondo consecutivamente dopo Higgins e Bingham. Qualche rimpianto (probabilmente già adesso scivolato via) per il gallese, che paga un inizio match giocato non al meglio. Slessor, che lavora ormai da tempo con Chris Henry, ha fatto notevoli passi avanti dal punto di vista caratteriale, problema che lo ha sempre limitato negli anni passati.
Mettendo qualità nel momento giusto, il trentunenne si era costruito un vantaggio di 5-2, mettendo a referto serie da 62, 130, 52 e 70. Con le spalle al muro, il tre volte campione del mondo ha risposto con stile. Una serie da 72 prima e un perfetto contropiede dopo essere andato sotto 60-0, con ultima nera al brivido, lo hanno riportato a pieno nel match. Un altro mezzo centone ha poi portato tutto al decider. Entrambi hanno avuto chance e il tutto si è deciso soltanto sui colori. Il giocatore di Cwm è andato in buca con la battente e Slessor ne ha approfittato alla grande. Una grande gialla e la combinazione per nulla banale di verde e marrone gli hanno permesso di ottenere la più bella vittoria in carriera.
Ronnie O’Sullivan vince una sfida emozionante contro Kyren Wilson, rimontando dal 3-5 in stile per chiudere al decider. Il sette volte campione del mondo sembra aver ritrovato quella giusta attitudine, che aveva dato per scontata per un certo tempo. L’incontro è stato giocato da entrambi i giocatori a viso aperto, con una durata di poco più di 12 minuti per frame e tante giocate di qualità. Il campione del mondo 2024 sembrava poter aver il match in pugno, dopo che come a Shanghai era salito in cattedra nelle fasi decisive, portandosi a un solo frame dal successo. Una serie di imprecisioni sono state però fatali al numero due del ranking. La caccia alla posizione numero uno appartenente a Judd Trump si ferma dunque in anticipo: un successo sarebbe stato molto importante per accorciare le distanze.
Il quarantanovenne di Chigwell interrompe così una serie di tre sconfitte consecutive contro il rivale, da lui stesso incoronato al momento come il giocatore da battere in stagione. Dopo essersi lasciato sfuggire il primo, il numero 5 al mondo aveva subito messo a posto le cose, passando a condurre con break consecutivi da 88 e 116. Il classe ’91 di Kettering ha però alzato l’asticella e trovato il suo miglior gioco proprio a partire dal terzo.
Serie da 75, 67, 69 e 80 hanno portato il punteggio sul 5-3 e tutto sembrava far presagire lo stesso finale accaduto in Cina poche settimane fa. O’Sullivan ha però reagito da campione qual è. Un break da 110 gli ha ridato fiducia, poi Wilson ha commesso un errore di valutazione dopo essersi messo in serie nel decimo, toccando la nera. L’ex-numero uno al mondo non lo ha perdonato, mettendo a referto il secondo centone consecutivo (118). Nell’undicesimo, parziale più lungo del match, entrambi hanno avuto occasioni, ma è stato O’Sullivan a concretizzare l’occasione e a prendersi la prima semifinale stagionale. L’inglese proverà a conquistare un titolo a distanza di diciassette mesi dall’ultimo.
Suo avversario sarà Chris Wakelin, che in un altro match non privo di emozioni ha battuto il connazionale Barry Hawkins. Il giocatore di Rugby è sempre stato avanti sin dall’inizio, ma è stato bravo a evitare la rimonta dell’avversario nel finale. L’ex-vincitore dello Shoot Out aveva sconfitto ieri Zhao Xintong e continua dunque a dare continuità alle proprie prestazioni. Il livello complessivo del numero 16 al mondo sembra continuare a crescere e ormai è un avversario insidioso per chiunque. Con quattro mezzi centoni, Wakelin si era portato nettamente avanti sul 4-1, con il mancino di Ditton che ha potuto poco o nulla fino a questo momento.
Il già finalista al Crucible si è però acceso all’improvviso. Vincendo quattro dei successivi cinque frame è riuscito a portare la sfida al decider, insperato dopo un’ora di gioco. Qui un mezzo centone è stato però il trentatreenne a garantirsi il successo, ritornando a battere Hawkins a distanza di ben 8 anni. Curiosità: continua la famosa “maledizione Ding”. Per la ventiduesima volta consecutiva il giocatore che ha sconfitto l’ex-numero uno al mondo cinese ha subito perso al turno successivo. Le probabilità che una simile striscia accada sono di 4 milioni a 1. L’ultimo giocatore a essere riuscito a vincere dopo aver sconfitto il trentottenne di Yixing è stato Robbie Williams al Welsh Open 2024 (dopo Ding, vinse contro Duffy prima di perdere agli ottavi contro Allen).
Semifinali
- Neil Robertson vs Elliot Slessor
- Ronnie O’Sullivan vs Chris Wakelin
Sito ufficiale con risultati completi e tabellone del Saudi Masters
Picture credits: WST