Conclusa la prima semifinale del Tour Championship, diciassettesimo torneo della stagione. Alla Venue Cymru Neil Robertson resiste all’offensiva di un ottimo Ronnie O’Sullivan e si aggiudica in rimonta lo scontro al decider, riconquistando a distanza di un anno la finale.
Definito il nome del primo finalista del Tour Championship, torneo che vede coinvolti gli otto migliori giocatori della stagione. A Llandudno, in quello che è da molti considerato il quarto torneo per importanza dell’intera stagione, continuano a non mancare le emozioni. Il livello complessivo di gioco in questa terz’ultima giornata è stato a dir poco strepitoso. Il pubblico gallese ha senza dubbio apprezzato la qualità espressa da entrambi i giocatori coinvolti fino al diciannovesimo frame.
Neal Robertson ha sconfitto in un match spettacolare Ronnie O’Sullivan, aggiudicandosi il successo al frame decisivo. Il numero quattro al mondo si è imposto per la terza volta consecutiva sul giocatore inglese, garantendosi per la seconda stagione consecutiva quantomeno una finale. L’australiano è stato bravo a incassare nella prima fase, quando O’Sullivan sembrava innarestabile, reagendo alla grande prima della fine della prima sessione. Il sei volte campione del mondo ha però fatto valere la sua immensa classe, portandosi ad un solo frame dal successo. Robertson ha tenuto i nervi saldi, forzato il decider e preso il successo giocando il suo miglior snooker in attacco, chiudendo con una serie vincente.
La prima sessione di gioco è stata senza dubbi una delle migliori degli ultimi anni. O’Sullivan è stato il dominatore delle fasi iniziali, giocando uno snooker semplicemente perfetto, ma è stato poi Robertson a ricucire lo strappo in gran stile nel finale. Il match è iniziato subito con una gran serie dell’australiano, che ha subito realizzato un break da 115 per portarsi in vantaggio.
La risposta del sei volte campione del mondo è stata però sensazionale. Mettendo in mostra il suo miglior snooker, O’Sullivan ha siglato consecutivamente serie da 125, 90, 106 e 128 per passare a condurre 4-1. L’inglese è stato pressapoco perfetto, con una percentuale in imbucata vicinissima al 100%. Il mancino di Melbourne, incolpevolmente, non ha imbucato una singola bilia per 61 minuti esatti.
Se il colpo del nuovo numero uno al mondo poteva essere fatale per la maggior parte degli avversari, Robertson ha dimostrato di saper incassare e soprattutto reagire in maniera convincente. L’australiano ha lasciato per strada otto punti nel sesto frame, ma ha poi lasciato al palo O’Sullivan mettendo a referto serie consecutive da 62, 85 e 95 per andare alla pausa lunga sul 4-4.
Al rientro in sala si è subito sviluppata una situazione tattica, cosa fino a quel momento inedita nel match. O’Sullivan ha avuto bisogno di quattro tentativi per uscire da una complessa situazione, in cui era facile lasciare gioco. Dopo un’iniziale entrata al tavolo, è stato ancora l’inglese a riportarsi avanti, realizzando la quinta serie di qualità del suo match (61).
Il decimo frame è stato il primo davvero frammentato. Robertson è stato bravo a passare avanti e poi a mantenere il controllo, chiudendo sul 64-22. Con il match sul 5-5, l’australiano è passato al contrattacco. Una serie da 50 e una da 66 hanno garantito al campione del mondo 2010 un doppio vantaggio alla pausa sul 7-5.
Al rientro in sala il numero quattro al mondo ha fallito una comoda imbucata in angolo, che ha dato spazio a O’Sullivan, che si è rifatto sotto con il contributo di un break da 69. Quando l’inglese ha avuto la sua occasione per poter pareggiare i conti, un errore sulla blu nelle fasi iniziali ha finito per condannarlo. Robertson ha preso in mano il gioco e con grande facilità ha messo insieme una serie di gran qualità (117) per portarsi a due frame dal successo.
Il giocatore di Chigwell nel parziale successivo è riuscito a tenere a bada il nervosismo dopo il cruciale errore e ha subito risposto con un centone tondo, il quindicesimo del suo Tour Championship. Da applausi nella costruzione della serie il traversino sulla blu e la giocata sulla rosa. Nel sedicesimo frame O’Sullivan ha costruito una serie da 70, ma Robertson si era rifatto sotto, recuperando lo snooker di cui aveva bisogno. L’australiano ha però fallito la rosa, concendendo automaticamente partita.
Con un altra serie da 112 il campione inglese sembrava aver completato una rimonta speciale, realizzando cinque centoni per il secondo match consecutivo. Nessuno prima di lui ci era mai riuscito. Il mancino di Melbourne non è però uscito dal match e ha forzato il decider in un lungo diciottesimo frame, vinto senza serie di qualità con il punteggio di 86-8.
La prima chance nel frame decisivo l’ha avuto O’Sullivan, ma l’inglese ha fallito una complessa nera. Rinunciando alla difesa e tentando una rischiosa imbucata in attacco, Robertson è entrato in serie e dando prova del suo grande talento nel break building ha realizzato una serie definitiva da 80, che gli è valsa titolo e finale.
Robertson conquista la dodicesima vittoria in carriera contro O’Sullivan, avversario contro cui in passato aveva sempre faticato molto. Il sei volte campione del mondo può consolarsi con la posizione numero uno in classifica. Per la seconda volta in carriera l’inglese perde un match dopo aver realizzato cinque centone, cosa che gli accadde già al Crucible nel 2000 contro David Gray.
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