Rudy Bauwens, voce di Eurosport Olanda e Belgio, ha provato a stilare dieci punti per migliorare lo snooker. Cambiare o mantenersi fedeli alla tradizione? Ispirarsi ad altri sport oppure no? Senza dubbi il lavoro di Rudy è un ottimo spunto di riflessione sullo stato attuale dello snooker
Molte cose sono cambiate da quando ho avuto la mia prima esperienza in cabina di commento nel 1990 a Hilversum, Olanda. Commentai per Eurosport gli higlights di un match di Matchroom League tra Terry Griffiths e Tony Meo. Ciò accadde sette anni dopo il mio approccio con lo snooker. Fu la meravigliosa finale dello Uk Championship 1983 tra Steve Davis e Alex Higgins a farmi appassionare.
Dopo tutti questi anni sono ancora molto grato alla BBC per aver introdotto questo magnifico gioco in Belgio. Posso affermare senza problemi che lo snooker ha cambiato la mia carriera professionale e anche la mia vita. Lo scorso novembre ho celebrato trent’anni in cabina di commento per Eurosport Olanda e sì, ancora oggi riesco a godermi ogni secondo del mio lavoro. Apprezzo lo snooker oggi più di ieri, perché grandi campioni come Judd Trump e Mark Selby lo stanno portando su nuovi e incredibili livelli.
Nuove idee per aggiungere ancora più spettacolo
Nel corso degli anni ho sviluppato una grande esperienza nel mondo dello snooker. Inizialmente come inviato per molti tornei (1986-1995) e in seguito in cabina di commento al microfono di Eurosport per più di 10000 ore. Credo sia giunto il momento ideale per introdurre qualche nuova idea per rendere lo snooker ancora più eccitante in futuro. Ovviamente non sto affermando di volere cambiare tutto in maniera rapida. Lentamente ma con costanza queste idee sono state sviluppate dal mio cervello (leggermente) ossessionato dallo snooker. Come potrete notare, alcune prendono ispirazione da altri sport. Molte sono pensate per un reale miglioramento, mentre alter servono ad aggiungere un pizzico in più di divertimento.
- Modificare la regola sul re-rack
Non riesco a pensare ad un solo esempio in cui un giocatore, un arbitro o un fan abbia considerato un re-rack come qualcosa di eccitante. Al contrario, spesso lo si considera come una vera e propria perdita di tempo, specialmente quando il re-rack è l’unica e definitiva soluzione dopo 15-20 minuti di tempo di gioco. Quindi perchè non rendere il re-rack più interessante?
Nello specifico, perchè bisogna ricominciare dallo 0-0? Perchè non conservare i punti messi a referto? Quando il numero di punti è basso, i giocatori non dovrebbero avere nessun problema con ciò. Infatti sarà loro garantita una nuova chance per poter mettere a referto ben 147 punti potenziali. Questo numero limitato di punti però potrebbe rivelarsi interessante nelle fasi conclusive quando una singola bilia può essere decisiva per l’esito del frame. Un margine più largo sul punteggio darebbe senza dubbio un confort maggiore al giocatore avanti, sapendo che potrà mantenere questo vantaggio nel frame rigiocato. Allo stesso tempo metterebbe in condizioni ottimali anche l’altro giocatore, sapendo che avrebbe ancora una chance succulenta per aggiudicarsi il frame.
Grazie a questa piccola modifica, situazioni in cui il gioco va avanti per inerzia semplicemente perchè ci sono ancora abbastanza punti sul tavolo per il giocatore che è indietro verrebbero evitate. Specialmente quando la posizione delle bilie suggerisce che la situazione non verrà sbloccata, per il giocatore sotto nel punteggio l’unica soluzione è il re-rack. Inoltre ciò eviterebbe situazioni di stallo molto nervose, come quella accaduta nella finale dello Scottish Open 2019 tra Mark Selby e Jack Lisowski.
Dopo 25 minuti di gioco senza alcuna bilia imbucata, con i giocatori che non facevano altro che giocare in accosto su un cluster di rosse, l’arbitro Marcel Eckhardt è stato costretto a riferire a Selby (che aveva un buon vantaggio di 30 punti) di avere “soltanto qualche altro colpo” per risolvere la situazione ed evitare il re-rack. Se Selby avesse potuto mantenere il suo vantaggio nel frame, probabilmente non avrebbe avuto nulla in contrario con la decisione di Marcel Eckhardt, perfettamente conforme al regolamento. In ogni caso, non è stato un momento memorabile…
Il mantenere i punti accumulati dopo un frame andato al re-rack metterebbe senz’altro anche meno pressione all’arbitro. “Ogni giocatore ha tre tiri a disposizione per risolvere questa situazione di stallo, e se ciò non accade, si andrà al re-rack, con lo stesso punteggio trasferito al frame che va a ricominciare.”
Per rendere il gioco più veloce e aumentare il livello di eccitamento – che a quanto pare è diventato molto importante per intrattenere il pubblico più giovane – porterei il re-rack a un livello ancora successivo. Se almeno cinque rosse sono state imbucate nel frame prima del re-rack, proporrei di iniziare il frame successive con sole dieci rosse nel triangolo al posto di quindici. Ciò potrebbe essere fatto facilmente dall’arbitro, semplicemente rimuovendo con cura la linea finale di cinque rosse dal triangolo.
Nel caso in cui ci fosse un re-rack dopo un frame molto lungo e con almeno dieci rosse imbucate, proporrei di abbassare il numero a sei rosse. Nel caso ancora più straordinario di un re-rack con i soli colori sul tavolo, che di certo è abbastanza raro ma è già capitato in passato (nella finale del campionato del mondo 1981 tra Steve Davis e Doug Mountjoy durante l’ottavo frame con solo blu, rosa e nera sul tavolo) opterei per sole tre rosse in gioco.
Per evidenziare il punteggio finale di un frame dopo un re-rack la stampa legata al mondo dello snooker potrebbe semplicemente aggiungere un asterisco (ad esempio 78-42* dopo un re-rack, 78-42** dopo due re-rack etc.)
- Accosto sulle rosse
É abbastanza comune che un classico scambio difensivo sia limitato dalla presenza di una rossa nel baulk. I giocatori tendono quindi a giocare in accosto su un cluster di rosse, con la bilia battente che spesso rimane circoscritta in una determinate area. Il più delle volte il risultato finale di questa situazione è un poco eccitante re-rack.
Per rendere più eccitanti queste situazioni, suggerirei di prendere ispirazione dalla regola del “foul and a miss”. Ciascun giocatore avrebbe dunque a disposizione la possibilità di giocare per due volte “l’accosto sulle rosse”, senza l’obbligo che una qualunque bilia tocchi una sponda. Quindi al terzo tiro da parte del giocatore A o B – quindi il quinto tiro se nessuno dei due in precedenza ha colpito la sponda – ciò diverrebbe obbligatorio.
Infrangendo tale regola la penalità sarebbe la perdita del frame. Il giocatore al tavolo riceverebbe dall’arbitro un avvertimento a tal riguardo: “una delle bilie sul tavolo deve colpire una sponda, in caso contrario la pena sarà la perdita del frame.”
Se tale situazione non dovesse essere risolta dopo cinque colpi, il countdown ricomincerebbe di nuovo da capo. Ciò permetterebbe di ri-giocare per due volte ancora “l’accosto sulle rosse” con l’obbligo per il giocatore A o B al terzo tentativo di colpire una sponda. Secondo me, ciò condurrebbe sicuramente a un numero minore di re-rack, che sembra essere quasi sempre lo scenario prestabilito in questo tipo di situazioni.
- Bandire la possibilità di allenarsi durante i match
Quando si va vedere un film al cinema o quando si assiste a uno spettacolo a teatro, tutti vorrebbero vedere il prodotto finito, non le prove generali. Secondo me, lo stesso dovrebbe accadere nello snooker. Quindi no: io non sono a favore di giocatori come Ronnie O’Sullivan che a volte sembra confondere il tavolo da match con quello di allenamento. Anche il più grande campione dovrebbe arrivare ben preparato ad un match, e dovrebbe fare ciò prima, non durante un incontro.
Considero ciò non soltanto ingiusto, ma anche poco rispettoso e di certo non in conformità con l’immagine che dovrebbe offrire lo snooker. Cosa succederebbe se ogni giocatore professionista inizierebbe a copiare l’atteggiamento di O’Sullivan? Sarebbe un vero e proprio disastro per gli indici d’ascolto. Lo sport dovrebbe essere un intrattenimento… Il valore di questo tipo di allenamento come spettatore: 0. E se posso parlare da commentatore: lo trovo piacevole come una visita dal dentista.
Non c’è nulla di male per alcuni giocatori – specialmente quelli non abituati alla ribalta del tavolo televisivo – nell’utilizzare in maniera intelligente il tavolo per prendere confidenza, ma ciò dovrebbe essere limitato soltanto al primo frame. Se i giocatori dovessero continuare ad allenarsi durante i frame successivi, l’arbitro dovrebbe richiamarli per condotta antisportiva. E se ciò dovesse continuare, egli dovrebbe poter avere l’autorità di punire il giocatore con la perdita del frame.
- Fermate il gioco!
Ciò di cui ho parlato nel punto precedente dovrebbe andare a braccetto con una nuova regola. Se un giocatore necessita di cinque o più snooker con i soli colori rimasti sul tavolo, il frame dovrebbe essere considerato concluso e interrotto dall’arbitro stesso.
- Premiare le serie di qualità
Al momento non ci sono bonus per i giocatori che mettono a referto serie di qualità, né tantomeno un extra per coloro che realizzano un maximum da 147. Secondo me, il break più alto realizzato in un torneo non dovrebbe soltanto garantire un assegno ma anche punti validi per la classifica mondiale. Per questo punto ho preso ispirazione dalla Formula 1, dove il vincitore di un GP ottiene 25 punti, mentre chi realizza il giro più veloce in gara ottiene un punto extra. Penso che lo stesso sistema possa essere utilizzato nei tornei full ranking.
Per un torneo come lo UK Championship (primo premio £200.000), ciò significherebbe che il realizzatore della serie più alta otterrebbe 8000 punti (200.000/25 = 8000). Se due giocatori ottengono a pari merito tale risultato, ognuno metterebbe a referto 4000 punti extra validi per la classifica. Anche un 147 maximum break verrebbe ricompensato con ancora più punti. Questo sistema non altererebbe le posizioni di testa delle classifiche ma potrebbe essere vitale per un posto al Masters o per restare nella top-64 alla fine della stagione. Ci sarebbe anche qualcosa in più per il pubblico, poiché i giocatori sarebbero ancora più incoraggiati a realizzare una serie perfetta.
- Scambiare di posizione gialla e verde
Un commento di Judd Trump durante lo scorso Scottish Open è stata l’ispirazione per la mia prossima idea. Trump stava discutendo del fatto che, mentre era in serie per poter realizzare un 147, la posizione della bilia battente sulla gialla era molto comoda per un giocatore mancino. Un giocatore che impugna la stecca utilizzando la mano sinistra avrebbe potuto facilmente piazzare la bilia battente nel mezzo del tavolo in direzione della blu, mentre un giocatore destrimane non avrebbe avuto questo vantaggio e si sarebbe dovuto posizionare molto più vicino ai colori. In modo da poter bilanciare questo “ingiusto” vantaggio per i mancini, perchè non avere un torneo o una serie di tornei in cui la gialla e la verde sono posizionate in maniera inversa?
- Incoraggiare i nuovi talenti
É magnifico poter rendersi conto che lo snooker professionistico si stia espandendo in tutto il mondo, ma credo ci siano ancora troppi giocatori provenienti da paesi “nuovi” che si sentono letteralmente come topi in trappola sul luccicante panorama professionistico. Amine Amiri dal Marocco è un buon esempio del concetto che ho appena espresso. Se è grandioso avere giocatori dall’Africa o da altri continenti meno rappresentati (auguro a loro tutto il meglio!), bisogna ammettere che questi giocatori con meno esperienza sono ben lontani dal poter stravolgere il mondo dello snooker professionistico.
Dall’altro lato, alcuni distinti professionisti, nomi di prestigio e già vincitori di tornei full ranking, come Michael White o Dominic Dale, sono costretti a lottare duramente per salvaguardare il loro posto nel tour professionistico. Suggerirei dunque l’introduzione di un ranking basato sulla singola stagione e in tal modo garantire una card da due anni per il giocatore meglio piazzato in questa classifica che ha perso lo status di professionista.
Prendendo ispirazione dal mondo degli scacchi, dove i giocatori ricevono un numero differente di punti in base al piazzamento in classifica dell’avversario, il punto iniziale per questa classifica potrebbe essere il ranking provvisorio (valido dall’inizio di ogni singolo torneo). Ad esempio: Judd Trump, numero uno in tabellone poiché campione in carica, affronta il numero 128 al primo turno. Se Trump dovesse perdere il match, ciò garantirebbe al suo avversario 127 punti (128-1) in questa speciale classifica. Se Trump invece fosse testa di serie numero tre, il suo avversario otterrebbe 125 punti (126-1). Il numero 128 invece, se dovesse andare avanti e sconfiggere il numero 28 al secondo turno, aggiungerebbe ancora altri 100 punti(128-28) alla sua classifica.
Al contrario invece se il numero 28 dovesse sconfiggere il numero 128 egli non otterrebbe alcun punto. L’unico modo per ottenere punti in questa speciale classifica è sconfiggere un avversario di classifica più alta. Il minimo di punti sarebbe uno (ad esempio se il nr. 65 batte il nr. 64).
In questo modo non solo un giocatore potrebbe riottenere la card da professionista, ma ci sarebbe ancor più spettacolo, offerto dai giocatori di bassa classifica in lotta per poter restare sul tour professionistico.
Sarebbe interessante dare una chance a questa idea per una sola stagione e poi analizzare il risultato. Per quanto riguarda il nome di questa classifica, perchè non chiamarla Order of Merit (riportando di nuovo in auge il nome già utilizzato negli anni ‘80)?
- Consentire il jump shot
Il jump shot è un colpo consentito nel pool, ma non nello snooker. È un peccato perchè è uno di quei colpi sempre spettacolari da vedere ( anche se odiato da coloro che si prendono cura dei tavoli). Per questo motivo sarebbe interessante consentire il jump shot in determinati tornei. Se un giocatore ne giocasse uno, scavalcando un cluster di rosse, per imbucare un’altra rossa nella buca in angolo della gialla, ad esempio, il risultato sarebbe senza dubbi eccitante! Giocatori come Robert Milkins, Luca Brecel, Thepchaiya Un-Nooh e Judd Trump non si tirerebbero indietro davanti alla scelta e un ipotetico video potrebbe diventare virale sui social media. Perché non tentare allo Shoot Out?
- Aumentare il prestigio per gli arbitri
Molti sport prevendono un riconoscimento speciale per gli arbitri, che spesso ricevono un premio, soprattutto al termine di eventi di prestigio. Ad esempio nella finale della FA Cup di calcio, vengono premiati con una speciale medaglia. Sarebbe bello poter vedere lo stesso alla fine dei tornei della Triple Crown, al Champion of Champions o ai grandi tornei in Cina. Perché non riconoscere agli arbitri un giusto riconoscimento invece di farli uscire dalla sala come se non fossero mai stati presenti?
Sarebbe possibile per la WST siglare un accordo con uno specifico sponsor, ad esempio un marchio di orologi. L’arbitro potrebbe indossare con orgoglio l’orologio durante tutti i match e ciò sarebbe sicuramente un vantaggio in quanto a visibilità per lo sponsor. Se ad esempio il marchio di orologi ne producesse uno specifico per ogni occasione, ciò permetterebbe ad ogni arbitro di cercare la “Triple Crown degli orologi”. So che Jan Verhaas una volta ha ricevuto un bellissimo orologio da uno sponsor al termine di un importante torneo e ancora oggi lo indossa con grande orgoglio.
- Tentare con i pois!
La mia ultima idea è quella di provare a utilizzare la bilia battente “à pois, che permettono di visualizzare lo spin impresso alla bilia. Non sono molto sicuro però che la maggior parte dei giocatori accetterà questa decisione senza controbattere. Molti anni fa, Mark J. Williams e Stephen Hendry provarono a giocare con una bilia di questo tipo durante un’esibizione in Belgio. In tutto si riuscì a giocare appena cinque minuti, perchè Hendry non riusciva proprio ad abituarcisi! In ogni caso, credo che sarebbe interessante provarne l’utilizzo durante un torneo. Solo così si potrà capire se riesce ad aggiungere qualcosa in più per gli spettatori da casa.
Tale bilia battente potrebbe essere utilizzata nei tornei che non garantiscono punti validi per la classifica, come la World Cup. Per rendere le cose più interessanti si potrebbe introdurre la seguente regola: il vincitore del sorteggio sceglie che bilia utilizzare per lo specifico match. Per lo sfavorito di turno potrebbe essere l’arma segreta per sovvertire il pronostico…
Rudy Bauwens commenta il centone numero mille di Ronnie O’Sullivan