Come già contro Higgins, Judd Trump parte in sordina e accumula uno svantaggio preoccupante anche in finale contro Zhang Anda. La classe del campione di Bristol esce però alla distanza e si concretizza in sei giochi consecutivi vinti dal 3-7 al 9-7 contro un avversario annichilito. Per Trump arriva il primo titolo stagionale, il secondo all’English Open dopo quello del 2020 ed il numero ventiquattro in carriera a livello ranking.

Era il favorito della vigilia ed ha vinto. Potrebbe essere più semplice? Certamente, se si tiene in considerazione che prima di esultare braccia al cielo davanti al pubblico di Brentwood, Judd Trump è andato parecchio vicino a vedersi scivolare dalle mani un trofeo che in molti avevano già dato per scontato, visto l’avversario di giornata. Già, perchè Zhang Anda, trentunenne cinese a malapena nella top50, era stato snobbato da molti alla vigilia, nonostante una settimana in cui si era espresso a livelli altissimi, tanto da eliminare persino Ronnie O’Sullivan ai quarti di finale.

Così, lo scontro che doveva essere senza storia ha seriamente rischiato di esserlo ma in senso opposto. Un Trump fallosissimo ha dato il via ad una serie di errori che hanno inizialmente spianato la strada a Zhang nei primi frames. Questi, dal canto suo, non ha risentito minimamente della tensione della prima finale in carriera, portando al tavolo il proprio gioco fatto di ponderate riflessioni e serafica calma fra un tiro e l’altro. Risultato? Dopo i primi sei giochi, il cinese era in vantaggio per 5-1, con all’attivo anche una serie da 128. Dall’altro lato, un Trump piuttosto in confusione ed incapace di realizzare più di un 29 come best break.

La prima avvisaglia di risposta da parte dell’inglese è arrivata a cavallo dei frames numero sette ed otto, entrambi portati a casa in maniera fulminea da Trump grazie a serie da 56 e 120 messe insieme in maniera spettacolare. Chiusa perciò la prima sessione sul 3-5, si è avuta la sensazione che la musica fosse ormai cambiata e che al ritorno dei due contendenti in sala in serata, la rimonta del favorito si sarebbe presto concretizzata.

Invece, per grande sorpresa, è stato di nuovo Zhang Anda a partire con il piede giusto anche nella seconda sessione della finale. Il cinese, assorbito il colpo del pomeriggio come nulla fosse accaduto, si è portato piuttosto rapidamente a soli due giochi dal titolo, sul 7-3, mettendo a segno un centone ed una serie da 98. Proprio a questo punto, per sfortuna di Zhang, è iniziata un’altra partita.

Il cambiamento non è stato fulmineo e non vi è stato nessun particolare episodio che abbia fatto girare il match nella direzione di Trump. Semplicemente, e piuttosto contestualmente, l’inglese ha iniziato a non sbagliare più un singolo colpo, che fosse un’imbucata o un tiro difensivo, mentre il cinese ha iniziato a commettere vistosi errori in ogni area del gioco. E più Trump si avvicinava nel punteggio, più gli errori di Zhang diventavano frequenti e marcati, in particolar modo nei tentativi di imbucate dalla lunga distanza, che il cinese non ha più realizzato sino alla fine dell’incontro.

Vinto l’undicesimo frame, Trump ha messo a referto un 135 nel dodicesimo, prima di portare a casa il tredicesimo con un mezzo centone. Nei due giochi successivi Zhang è rimasto a secco, muto spettatore della prova di forza del suo avversario, che lo agganciava così 7-7 nel punteggio. Altro giro, altra corsa: il sorpasso era ormai nell’aria e Trump lo concretizzava nel frame seguente prima di andare a chiudere nel sedicesimo con il punteggio di 9-7 dopo un breve tentativo di resistenza di Zhang, miseramente naufragato.

Per Zhang Anda resta senza dubbio da incorniciare una settimana da sogno, senza dubbio la migliore della carriera. Anche il balzo in classifica, che lo porterà ai margini della top40, è certamente da annoverare fra i lati positivi dell’English Open del trentunenne cinese. Dall’altro lato, arriva la soddisfazione del primo titolo in stagione e del secondo in carriera in questa competizione per un Judd Trump sempre più imbattibile quando il gioco si fa duro. The Ace porta così a ventiquattro la somma dei titoli full ranking conquistati in carriera, ad una lunghezza da Mark Williams ed a quattro da Steve Davis.

Link al sito ufficiale della WST con i risultati completi dell’English Open

Picture credits: WST

Sull'autore

Fabio Valente

Ventisette anni, di cui almeno metà trascorsi scrivendo storie sportive. L'ultimo amore, forse il più vero, è quello per lo snooker.

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