Conclusi i quarti di finale al Masters di Londra. Dopo cinque intense giornate di gioco, stabiliti gli ultimi due nomi dei giocatori che si contenderanno l’accesso in finale. Judd Trump, caricato dal pubblico, sconfigge nettamente con un sonoro 6-1 il “rivale” Kyren Wilson. Barry Hawkins batte 6-1 Mark Selby e ritorna in semifinale nel torneo quattro anni dopo l’ultima volta.

Il Masters di Londra entra decisamente nelle sue fasi decisive. All’Alexandra Palace il tabellone del torneo si è allineato alle semifinali. Dopo il successo di Neil Robertson contro Ronnie O’Sullivan e lo splendido match tra Mark Williams e John Higgins, sono Judd Trump e Barry Hawkins gli ultimi due giocatori ad accedere al penultimo atto. Per la prima volta nella storia dei tornei della cosiddetta “Triple Crown” tutti e quattro i seminfinalisti saranno mancini.

Judd Trump non ha avuto problemi nello sbarazzarsi di Kyren Wilson, vincendo con un netto 6-1. Il punteggio può essere considerato severo per il giocatore di Kettering, che ha senza dubbi avuto occasioni per rendere più combattuto il match. Il mancino di Bristol è stato però bravo, piazzando giocate e serie di grande qualità, per far girare l’esito dell’incontro dalla sua parte. Il numero due al mondo ottiene la quinta semifinale al Masters, ritornando tra i migliori quattro tre anni dopo l’unico successo ottenuto in carriera.

Nelle fasi iniziale del match è stato Trump a prendere subito in mano le redini del gioco, partendo meglio e trovando subito fluenza nel gioco di serie. Con due break da 68 e 74 è stato il campione del Masters 2019 a portarsi in posizione di vantaggio. La reazione del numero cinque al mondo però non si è fatta attendere, con un mezzo centone vincente (71). L’ultimo frame prima della pausa di metà sessione è stato fondamentale nello sviluppo della partita.

Wilson infatti era sembrato ben in controllo della situazione, in ottima posizione per poter chiudere sul 2-2. A quota 53 però l’ex-finalista del torneo ha perso posizione, lasciando ancora quattro rosse al tavolo. Dopo uno scambio difensivo, è stato Trump il più lesto ad imbucare dalla distanza, andando poi in ripulitura con un mezzo centone tondo per vincere il frame in steal.

Sotto 3-1, al rientro in sala, Wilson ha avuto subito la possibilità di ri-accorciare le distanze. Giunto a 45 punti di serie però il break si è fermato. Trump ha colto la palla al balzo, realizzando una stupenda ripulitura da 76, con due imbucate fantastiche sulle ultime due rosse. Le speranze di riaprire il match si sono spente qui per Wilson. Un errore nelle fasi iniziali del sesto frame è subito stato punito dal mancino di Bristol, che ha allungato definitivamente con un break da 67. Trump ha poi conquistato il successo con due mini-serie (42, 15) nel settimo e ultimo parziale.

Sembra ormai sfatata la “maledizione Wilson” per Trump, che per un periodo si era rivelato un avversario molto ostico per l’ex-campione del mondo: cinque successi negli ultimi cinque match (sulla lunga distanza) e un parziale di 28 frame a 8, a testimonianza della superiorità.

Avversario di Trump sarà Barry Hawkins, che sconfigge nettamente l’amico Mark Selby, lasciandogli appena un frame. Il numero uno e campione del mondo in carica, dopo un match poco brillante con Maguire, non ha trovato scuse, definendo la propria prestazione senza mezza termini: “Ho giocato davvero male, dall’inizio alla fine.” Hawkins, d’altro canto, pur non impressionando, è stato bravo a sfruttare le sue occasioni e a non farsi trascinare nella spirale di errori creata dall’avversario.

Match complessivamente di qualità non eccelsa: tanti gli errori, poche le serie di livello. Hawkins ha aperto con un mezzo centone (58), riuscendo poi a gestire il tentativo di rimonta di Selby nelle fasi finali. Passato a condurre 1-0, il mancino di Ditton ha conquistato un importante secondo frame, frammentato e poco lineare, vincendolo 70-62. Nonostante le imprecisioni nel gioco tattico e difensivo, il giocatore di Leicester si è sbloccato nel terzo, vinto con il contributo di un mini-break da 37.

Nell’ultimo frame prima della pausa, Hawkins ha fatto valere una maggior costanza di gioco, sbagliando meno e capitalizzando le occasioni avute. Rientrato in sala avanti 3-1, rapidamente il numero dieci al mondo ha allungato il vantaggio, siglando un break da 68 (secondo e ultimo mezzo centone dell’incontro).

La prestazione opaca di Selby può essere sintetizzata osservando il sesto frame. Dopo aver preso il gioco in mano, il numero uno al mondo ha prima fallito una comoda imbucata in angolo e poi dopo svariati errori in difesa, ha concesso una free ball. Sfruttando abilmente l’occasione, Hawkins è andato in ripulitura per segnare definitivamente l’esito del match. Nel settimo parziale, di certo non memorabile e caratterizzato da tanti errori, l’inglese ha chiuso i conti con il punteggio di 67-24.

Secondo successo al Masters contro Selby per Hawkins, che domani contro il numero due al mondo proverà ad ottenere la seconda finale in carriera nel torneo, dopo quella del 2016. Trump avanti 8-4 negli scontri diretti.

Sito ufficiale con risultati completi e tabellone del Masters

Sull'autore

Marco Staiano

Sogni, speranze e illusioni celati in ventidue bilie colorate.

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