Giunta al termine la prima fase della Championship League. Judd Trump e Mark Allen si vanno ad aggiungere ai trenta già qualificati al secondo turno. Il numero uno al mondo, pur non giocando uno snooker spumeggiante, chiude vincendo tutti e tre i match. Sembra in gran forma invece il mancino di Belfast, che a tratti è parso in uno stato di forma eccezionale.
Conclusi i trentadue gironi della fase iniziale della Championship League, torneo inaugurale della nuova stagione. Alla Morningside Arena di Leicester, dopo tre intense settimane, stabiliti tutti i giocatori ad aver accesso alla fase finale. In un’attesa ultima giornata non hanno deluso i favoriti, con Judd Trump e Mark Allen che si sono imposti rispettivamente nei gruppi 1 e 5.
Il numero uno al mondo non ha rubato l’occhio per centoni a ripetizione o imbucate spettacolari in serie, ma in maniera molto solida ha vinto comunque tutti e tre gli incontri disputati. Notevole invece la prestazione del nordirlandese, che ha vissuto un finale di scorsa stagione travagliato, concluso con l’annuncio della bancarotta. Allen a tratti ha espresso il suo migliore gioco e non ha avuto eccessivi problemi nel concludere al primo posto il girone.
Curiosamente Trump, uno dei giocatori più veloci al tavolo, ha pescato nel gruppo 5 tre avversari famosi per non essere dei fulmini di guerra al tavolo. Anthony Hamilton, Lee Walker e Rod Lawler hanno chiuso la scorsa stagione abbondantemente sopra i trenta secondi a tiro. E proprio dopo trentun’anni Lawler è uscito dal circuito, ritornando a giocare da dilettante a distanza di tre decadi.
Il mancino di Bristol ha mostrato una buona fluidità e nonostante qualche passaggio a vuoto ha sempre tenuto ben salde le redini di tutti e tre gli incontri. L’inglese ha finito per perdere un frame per match, senza mai finire sotto. Due ottantoni e un novantone hanno condito il suo passaggio del turno. Anthony Hamilton poteva vincere il gruppo nell’eventualità di un successo contro Trump nel match finale, ma l’esperto giocatore di Nottingham non è riuscito ad opporre troppa resistenza. Unica consolazione per Hamilton il trecentesimo centone siglato in carriera: è il ventiquattresimo nella storia a riuscirci.
Nonostante un pareggio, Mark Allen ha dimostrato di aver iniziato con il giusto piglio questa importante stagione. Il nordirlandese dopo un ottimo inizio lo scorso anno, coronato dal successo di prestigio al Champion of Champions, non è riuscito a lasciare il segno. Dopo svariate vicissitudini per nulla piacevoli, Allen aveva annunciato di considerare l’idea di prendersi una pausa. L’ex-vincitore del Master però si è presentato regolarmente ai nastri di partenza della Championship League.
Nei primi tre match abbiamo rivisto a tratti la miglior versione di Allen, capace di imbucare con una disinvoltura assoluta e cucire insieme break con una facilità disarmante. Mitchel Mann, rientrato sul circuito grazie all’Order of Merit della scorsa Q-School, è stato senza dubbi il suo avversario più pericoloso. Incapaci di dare battaglia invece Chris Wakelin e il dilettante Daniel Womersley, subito usciti dai giochi.
Allen ha iniziato proprio con un 3-0 contro Womersley, siglando serie da 137, 103 e 94. Mann, dop aver battuto Wakelin, era riuscito a mettere il nordirlandese in difficoltà, andando avanti 2-1. Allen ha però reagito con un altro centone (124), per strappare un pari.
Con un altro 3-0 si era portato in testa al gruppo a quota sette, siglando contro Wakelin ancora serie da 85 e 70. Mann poteva riuscire a forzare l’esito del girone al best break, dopo essere stato avanti 2-0 nel decisivo incontro con Womersley. La perfetta parità lo avrebbe comunque condannato, nonostante una miglior serie di tutto rispetto (134). Sotto pressione, il giocatore di Birmingham ha finito per perdere i successivi due frame, lasciando la qualificazione ad Allen.
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