Kyren Wilson vince in rimonta semifinale e finale per aggiudicarsi la Championship League. Batte John Higgins e Mark Williams e si prepara al meglio a difendere la finale conquistata lo scorso anno al Crucible
Si è conclusa l’ultima giornata della Championship League, edizione 2021. Torneo quest’anno non valido per il ranking mondiale, ma che in ogni caso è stato nel segno del detentore dell’ultima versione che assegnava punti per la classifica mondiale: Kyren Wilson. L’inglese si è qualificato per le semifinali in extremis, battendo 3-2 Zhou Yuelong, quando era sotto 2-0. In semifinale e poi in finale la storia non è cambiata. Sotto 2-0 con Higgins, si è qualificato in gran stile per la finale con due serie di qualità. In finale, nonostante un’ottima partenza, anche Mark Williams è dovuto arrendersi alla rimonta di Wilson, capace di esprimere un gioco di serie di primo livello e una gran solidità nell’aspetto mentale, caratteristica che ultimamente sembrava non riuscire ad esprimere al meglio.
Girone di livello altissimo quello che ha deciso il torneo. Ai nastri di partenza oltre a Wilson il numero uno al mondo Judd Trump, i già citati Williams, Higgins e Zhou, l’ex campione del mondo Graeme Dott, oltre ad Ali Carter. Consueta la formula già sperimentata prima di arrivare al girone finale. Dopo i dodici match che hanno visto affrontarsi i giocatori, si sono disputate le semifinali tra i quattro meglio posizionati in classica e la finale, giocando sempre al meglio dei cinque frame. Dominio scozzese nel girone, che ha visto Higgins e Dott vincere ben cinque match, con una sola sconfitta all’attivo.
Higgins è stato sconfitto dal solo Trump, mentre Dott ha perso proprio lo scontro diretto con il connazionale. Ottima prova del recente vincitore del Players Championship, che dimostra ancora di poter giocare bene. Sorprendente la prova dell’ex campione del mondo 2006, che aveva giocato bene già nella fase di qualificazione ma che in stagione non ha brillato. Eccellente la prestazione contro Trump da parte del giocatore di Larkhall: netto 3-0, condito da uno splendido 141 nel frame finale.
Mark Williams, intervistato, aveva ammesso di avere quasi perso ogni chance di qualificazione dopo aver perso i primi tre match di giornata. Invece il gallese è riuscito a qualificarsi come terzo, battendo in fila Carter, Trump e Zhou. Come ultimo è proprio riuscita a spuntarla Wilson, che sembrava quasi tagliato fuori quando il cinese era avanti 2-0. Grazie a una bella rimonta, conclusa con un centone, il giocatore di Kettering ha strappato il pass per le semifinali in extremis.
Nella prima semifinale, tutto semplice per Mark Williams, che si vendica in stile contro Graeme Dott. Il gallese ha realizzato serie da 114, 62 e 53, punendo tutti gli errori commessi dall’avversario e qualificandosi per un’altra finale, dopo quella vinta poche settimane fa alla WST Pro Series. John Higgins sembrava ben lanciato per raggiungere il rivale di tante sfide, prima della gran reazione di Wilson. Trovatosi sotto 2-0, la reazione del numero sei del mondo è stata veemente. Due centoni con ripulitura totale e un break da 66, lo hanno riportato in finale nella Championship League a distanza di sei mesi.
Williams è partito con il piede giusto mettendo subito a segno un gran centone. Wilson ha reagito siglando un mezzo centone, ma ha subito lo steal del gallese, molto abile a sfruttare un errore dell’inglese. Avanti 2-0, Williams ha avuto subito la chance di chiudere mettendosi in serie nel terzo, ma un suo errore ha difatti cambiato il match. Una serie da 54, un magnifico 143 (serie più alta del torneo) e un break da 94 hanno messo fine al match.
Ottima prova di Wilson prima del campionato del mondo, in cui è chiamato ad offrire una prestazione di livello, dopo una stagione costante ma senza acuti. L’inglese ha siglato ben 23 centoni durante quest’edizione della Championship League, strappando il record di 22 he apparteneva a Neil Robertson. Una sempre maggior dimestichezza nel gioco di serie e nel controllo della bilia battente sono esemplificativi della sempre maggior completezza dell’inglese.
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