Conclusa a Londra la seconda giornata del Masters, primo torneo del 2024. All’Alexandra Palace andati in scena altri due match che non hanno di certo deluso le aspettative del pubblico. Ronnie O’Sullivan parte alla grande e poi contiene la rimonta di Ding Junhui, a cui non basta un 147. Ali Carter insegue per lunghi tratti contro Mark Williams, ma anche grazie a due centoni consecutivi si impone con il punteggio di 6-4.
Continuano i match del Masters, prestigioso torneo ad inviti riservato i primi sedici giocatori del ranking mondiale. All’Alexandra Palace da format completati altri due incontri, con altrettanti giocatori che hanno così ottenuto un posto ai quarti di finale. Non sono mancate le emozioni nella seconda giornata, con gli spettatori che sono senza dubbi stati soddisfatti da quanto offerto dai.
Ronnie O’Sullivan, dopo la finale allo UK Championship, sconfigge ancora Ding Junhui, imponendosi con il punteggio di 6-3. In una partita spettacolare, caratterizzata da tante grandi giocate e serie di qualità, il numero uno al mondo è stato bravo a costruirsi un netto vantaggio alla pausa (4-0). Nella seconda fase è stato poi bravo a contenere in gran stile un serio tentativo di rimonta da parte del cinese, capace di mettere a segno il settimo 147 in carriera. Il sette volte vincitore del torneo si impone così per la sesta volta in altrettante sfide al Masters con il giocatore asiatico, portando gli scontri diretti su un netto 22-7 complessivo in suo favore.
Ding ha pagato una prima sessione in cui ha avuto più di un’occasione per prendere in mano il gioco, commettendo però troppe imprecisioni, soprattutto nel gioco di serie. Dopo un’iniziale serie da 23 dell’avversario, O’Sullivan ha realizzato un bel break da 67 nel primo per passare a condurre. In un secondo parziale spezzettato, è stato ancora l’inglese ad avere la meglio nel finale, andando in ripulitura sui colori della serie finale dopo un errore dalla distanza del giocatore di Yixing. Superata un’iniziale fase di rodaggio, il sette volte campione del mondo ha alzato il ritmo, trovando fluidità nel gioco di serie. Break da 87 e 106 (in appena sei minuti, numero 84 nella competizione, 38 in più di Stephen Hendry) hanno così portato il match alla pausa su un netto 4-0.
Tutto sembrava doversi risolvere rapidamente al rientro in sala. O’Sullivan, in pieno controllo, ha fallito la rossa decisiva, lasciando spazio al contropiede dell’avversario. Con una perfetta serie da 56 Ding si è sbloccato e ha iniziato a trovare sensazioni positive, dopo non essere andato oltre un break da 32 nella prima sessione. Punendo un errore dell’avversario nel sesto, il cinese ha messo a segno una serie da 92 per riportarsi sul 4-2. Un’altra imprecisione del giocatore di Chigwell ha lasciato spazio al vincitore dell’edizione 2011 nel settimo, con layout favorevole. Con grande precisione Ding ha messo a segno il settimo 147 in carriera, il secondo al Masters. In cinquanta anni, soltanto in tre erano riusciti a siglare un maximum nella competizione. Il numero 11 della classifica diventa l’unico ad averne realizzato più di uno nel torneo.
Con l’inerzia a suo favore, Ding si era messo in serie anche nell’ottavo. Una rossa fallita in angolo ha però difatto cambiato le sorti del match. Con grande cinismo il giocatore di Chigwell ha punito l’errore dell’avversario con il secondo centone del suo match (127). Imbucando una difficile rossa dalla distanza, O’Sullivan ha poi chiuso con classe, realizzando un’altra gran serie da 93 per garantirsi i quarti. Il numero uno al mondo ha giocato per ventinove volte il Masters, raggiungendo tredici finali e venendo eliminato soltanto tre volte al primo match (l’ultima nel 2011).
Ali Carter si impone in un match molto equilibrato contro Mark Williams, chiudendo con il punteggio di 6-4. Il giocatore di Colchester, ritornato a giocare all’Alexandra Palace quattro anni dopo la finale conquistata nel 2020, è stato bravo a restare sempre nel match, allungando nel finale. L’inglese continua ad essere uno dei più costanti e solidi in stagione, evidente il suo lavoro sull’aspetto mentale, frutto del lavoro con Chris Henry. Il gallese, finalista nella scorsa stagione, non ha potuto contare troppo sul gioco dalla distanza e diversi errori banali hanno finito per compromettere una partita in cui sembrava poter controllare l’avversario.
La fase iniziale del match è stata frammentata, con erorri da entrambe le parti. Carter ha fallito una nera dallo spot, ma Williams non ne ha approfittato, sbagliando al centro a quota 37. Dopo una breve fase tattica, una rossa dalla distanza ha sbloccato il giocatore di Cwm, che si è messo in serie. Un break da 66 ha così portato il gallese avanti 1-0.
Il numero dieci al mondo ha risposto presente nel secondo, trovando continuità nel gioco di serie, prima di fallire una delicata rosa al centro dopo un break da 45. Il due volte vincitore del Masters però non ne ha approfittato. Andando in ripulitura fino alla rosa, l’inglese si è così riportato in parità. Williams è ritornato avanti nel terzo, vincendo il parziale in due tempi. Il tre volte campione del mondo ha trovato uno snooker determinante per poi chiudere sul 74-0. Un errore sulla blu nelle prime fasi del quarto da parte del finalista della scorsa edizione ha però rilanciato ancora Carter. Un break vincente da 72 del due volte finalista al Crucible ha così portato il match alla pausa in perfetta parità.
Al rientro in sala uno splendido plant a tre bilie sfruttando la rosa ha rimesso in serie il gallese. Un break da 93 ha così ridato ancora a Williams il vantaggio. Nel momento di maggior necessità è stato però Carter ad alzare il livello. Due centoni consecutivi (118, 133) lo hanno infatti portato per la prima volta in vantaggio. L’ex-numero uno al mondo però non si è scomposto e ha risposto con un altra bella serie da 86, quinta consecutiva del match.
Con il match ancora in bilico, è stato ancora una volta l’inglese a trovare lo spunto giusto per allungare. Un grave errore su una comoda rossa a quota 18 nel nono parziale da parte di Williams ha dato via a una serie da 61 vincente da parte del quarantacinquenne dell’Essex. A un solo frame dal successo, trovando un grande split dalla blu, Carter ha sigillato il successo con un contributo da 73, sufficiente per riportarlo per la quarta volta in carriera ai quarti, dove affronterà il vincente della sfida tra Trump e Wilson.
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