Andiamo a conoscere le realtà presenti sul nostro territorio che si cimentano con l’ambizione di rendere sempre più popolare lo snooker in Italia. Si comincia con la storia dell’Adamello Snooker, tra dettagli affascinanti e ambizioni per il futuro
Il fascino dello snooker non conosce limiti. Ed è sempre bello constatare ciò quando la passione per il gioco supera i confini geografici, che lo vedrebbero confinato al mondo anglosassone. Proprio la passione per lo snooker è stata la linfa che ha dato vita all’Adamello Snooker.
Cente Clementi ha masticato pane e biliardo, in tutte le sue forme, per tutta la vita. L’approccio con lo snooker è stato però folgorante, non soltanto per la difficoltà e la bellezza del gioco ma anche per l’essenza d’altri tempi con cui i due giocatori incrociano la stecca sul panno verde. Fondamentale sarà il suo incontro nell’estate del 2014 con Luca Gherardi, che non ci pensa due volte prima di lanciarsi in questa avventura rischiosa ma affascinante. Il cerchio si chiude quando Mirco Bettineschi, proprietario del Biliardo Club, intravede le potenzialità dello snooker e si mette a disposizione del progetto.
Geograficamente la bassa Valle Camonica e l’Alto Sebino è terra di confine. Viene scelto il nome Adamello (come la montagna delle Alpi Retiche) proprio per legarsi al contesto territoriale e non alla diatriba tra province. Anche il logo si rifà a questa precisa scelta, prendendo ispirazione dai famosi pittogrammi dell’antico popolo dei Camuni.
Un pizzico di magia dietro la storia dell’Adamello lo si ritrova nel primo tavolo da snooker installato al Biliardo Club. Le mire espansionistiche di Barry Hearn negli anni ’80 intravidero potenzialità anche in Italia. Nel dicembre del 1988 il magnetico Barry organizzò al Hotel Gallia di Milano un grande evento con tutta la scuderia Matchroom, capitanata dall’allora cinque volte campione del mondo Steve Davis. Ed ecco che uno dei tavoli utilizzati nella scintillante manifestazione, finito dimenticato in qualche scantinato, fu acquistato nel 2005 dal precedente gestore del Biliardo Club. Nonostante una prima esperienza non del tutto positiva, l’insistenza di Cente finì per avere la meglio e quando subentra Mirco in gestione, “Billy” (questo l’affettuoso nomignolo affibbiato al tavolo) è diventato parte integrante della sala biliardo.
Se il contesto per quanto riguarda lo snooker in Italia non è ancora oggi dei più incoraggianti, quella che non è mai mancata ai tre sin dalla sua nascita è stata una grande voglia di fare. Dopo un confronto costruttivo con i gestori delle altre sale e un po’ di sana pubblicità, il numero di giocatori interessati allo snooker nella zona cresce. Nel 2016 viene dunque installato un secondo tavolo: sarà il primo passo verso la creazione di uno spazio dedicato esclusivamente al gioco delle ventuno bilie colorate. Le persone coinvolte aumentano e di conseguenze anche il livello cresce.
Nel 2017 alcuni dei giocatori dell’Adamello partecipano al Coaching Camp di PJ Nolan (coach World Snooker) tenuto a Trezzano sul Naviglio, mentre Marco Gualeni, autore del primo mezzo centone della storia del club, trascorre una settimana alla Snooker Farm di Del Hill, coach che ha seguito tra gli altri O’Sullivan, Dott e Selby. Il 2017 è un anno importante anche per AndyScorer, progetto a cui Luca ha lavorato (e continua a lavorare!) incessantemente. AndyScorer non è un mero segnapunti elettronico, ma un sistema informatico capace di gestire giocatori e partite, con un annesso sistema di ricerca e statistiche. Proprio durante il mese di marzo di quattro anni fa il sistema viene lanciato on-line e comincia ad essere utilizzato da altre sale in tutta Italia.
Le iniziative nel corso degli anni continuano a non mancare. Tra quelle da segnalare, l’Adamello Factory, una serie di vignette molto conosciute tra gli appassionati italiani a cura di Fabio Giorgi aka Befeldo, e Notizie in Buca, un giornale con pagelle e notizie dal mondo dello snooker in Italia.

Nel 2019 Ross Muir, all’epoca giocatore professionista scozzese, è stato ospite dell’Adamello, siglando nell’occasione il primo centone della storia del club. Marco Gualeni, affermatosi come uno dei giocatori più promettenti sul nostro panorama, è già andato vicino a replicare questo traguardo (mettendo a segno una serie da 90 punti proprio quest’anno). Alessandro Ciarcia, già vincitore di una tappa dell’Italian Snooker Tour, nel 2020 si toglie la soddisfazione di vincere un frame con il professionista belga Luca Brecel all’Italian Snooker Open. Fa bene sperare per il futuro anche la passione per lo snooker di Federico, giocatore tredicenne già capace di realizzare una serie da 27.
Ben 15000 frame sono stati disputati nella storia del club, tutti registrati catalogati dal sistema AndyScorer. Numeri che sono tutt’altro che freddi poiché dimostrano quanto coinvolgente possa essere lo snooker. Lo snooker unisce, non c’è divisione provinciale che tenga. L’Adamello ne è la prova.

Per concludere, qualche domanda a Cente Clementi:
- Quali credi che siano le potenzialità dello snooker in Italia?
Non altissime; è e rimarrà uno sport di nicchia a parer mio. Ci vorranno un sacco di energiE e buoni propositi per alzare i numeri, ma con pazienza e perseveranza qualcosa di buono e concreto si sta formando, di certo ci vorrebbe aiuto e collaborazione dalla Fibis, cosa che oggi non abbiamo sia per i numeri bassi sia per… le solite poltrone inefficienti. Ma non disperiamo, prima o poi la Federazione capirà che facciamo sul serio e vogliamo semplicemente lavorare per lo snooker in Italia.
Per me sarà difficile vedere un “salto” visto che di 18 anni più longevo di Ronnie, John e Mark, ma pazienza…
- Siete diventati da pochissimo associazione dilettantistica. Quali sono i progetti futuri per l’Adamello?
L’associazione è stata una naturale conseguenza del buon lavoro fatto finora. Dovremo trovare forze fresche, stecche giovani e dotate che abbiano voglia di imparare, appassionati che continuino a diffondere il gioco e, soprattutto, qualcuno che veda tutto il positivo che vediamo noi e abbia voglia di sponsorizzarci. Insomma continuiamo a sognare con ottimismo. Solo se ci si crede (nello snooker si chiama “confidence“) e si rema la barca naviga e vedrà terre…
- Qual è il consiglio che daresti a chi vuole aprire una sala da snooker nel nostro paese?
Beh, la prima cosa che consiglerei è di non pensare ad uno stanzone unicamente con dei tavoli da snooker: ci vuole contorno, attività laterali, vivacità!
Insomma l’ideale è trovare una realtà già attiva conciliabile con il nostro gioco, che abbia ovviamente un po’ di spazio da concedere, quindi sia già in qualche modo “pubblica” o “comune” per altro e che quindi possa ospitare anche dei buonintenzionati allo snooker.
La seconda cosa creare un gruppo ristretto che collabori “no profit” e con passione, condividendo principi sani e pienamente sportivi.
Adamello Snooker
Indirizzo: Via Ca’ Colombera, 1, 24062 Costa Volpino BG
Sito web: https://www.adamellosnooker.it/
E-mail: info@adamellosnooker.it
Telefono: 035 072948
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