Conclusa la dodicesima edizione del Champion of Champions, prestigioso torneo a inviti. Allo University Stadium di Bolton Ronnie O’Sullivan sconfigge con il punteggio di 10-6 Judd Trump, conquistando per la quarta volta il trofeo. Prestazione di grande livello per il campione del mondo in carica, che sigla tre centoni e contiene il tentativo di rimonta del giocatore di Bristol, a cui non basta il settimo 147 in carriera.
Dopo sette intense giornate, giunto al termine il Champion of Champions, settimo torneo della stagione. In quel di Bolton non sono di certo mancate le emozioni, in una finale che vedeva opposti due giocatori di valore assoluto. Ronnie O’Sullivan ha sconfitto 10-6 Judd Trump, conquistando il secondo titolo stagionale, entrambi ottenuti in tornei a inviti. Il sette volte campione del mondo era arrivato all’atto conclusivo impressionando più degli altri, offrendo sempre prestazioni convincenti, senza mai rischiare nulla.
L’inglese è riuscito a issarsi sino al 6-1, ma è stato poi bravo a contenere la rimonta del suo avversario. L’ex-numero uno al mondo ha pescato dal cilindro una serie perfetta nel momento più difficile del suo match, prima di ricucire quasi completamente lo strappo con una gran fiammata. O’Sullivan non si è disunito e giocando in maniera pressappoco perfetta si è aggiudicato il settantasettesimo titolo in carriera.
Per la seconda volta consecutiva, dopo il Campionato del Mondo, O’Sullivan batte Trump in una finale, passando a condurre sul 16-15 negli scontri diretti complessivi.
Il match è iniziato nel migliore dei modi possibili per O’Sullivan, che si è rapidamente portato sul 2-0. Trump non è riuscito a imbucare una singola bilia nei due primi due parziali, fallendo difatti una sola giocata difensiva nel primo. Il sette volte campione del mondo ha punito l’avversario con una serie da 96, per poi allungare con un grande break da 103, il sesto centone del suo torneo.
Il mancino di Bristol, dopo un’imbucata singola, sembrava aver trovato un tavolo favorevole per mettersi finalmente in serie. A quota 16 però l’inglese ha fallito una comoda rosa al centro, dando spazio al contropiede di O’Sullivan. A quota 52, su una rossa in angolo tutto sommato comoda, il numero uno al mondo ha fallito l’imbucata. Trump ha finalmente trovato un minimo di continuità e si è rifatto sotto con il contributo del primo mezzo centone del suo match (51).
Il quarto frame, ultimo prima della pausa, è stato senza dubbi quello che ha offerto più emozioni. Entrambi i giocatori hanno commesso più di un’imprecisione, tenendo il punteggio in bilico sino alle fasi finali. Il tutto si è deciso sulla verde della serie finale, con i due in parità quasi perfetta. Trump ha preso una non scontata imbucata con il rest, ma è finito in buca di centro con la bianca. O’Sullivan, con una comoda ripulitura, ha così chiuso avanti sul punteggio di 3-1.
Al rientro in sala, la qualità di gioco ha continuato a non brillare e il più lesto ad approfittarne è stato il giocatore di Chigwell. Dopo uno scambio di errori, il quattro volte campione del Champion of Champions si è aggiudicato il quinto parziale, vinto 78- 14, e ha poi aumentato il vantaggio, grazie a uno splendido sponda palla per andare in ripulitura fino alla nera (break da 52).
Trump ha avuto la chance nel settimo per riportarsi quantomeno in scia, ma a quota 31 ha finito per commettere un altro errore. Un cinico O’Sullivan ha subito colto l’occasione e realizzato una serie vincente da 88 per creare un cuscinetto di ben cinque frame tra sé e l’avversario. Nel momento più difficile, il campione del mondo 2019 ha reagito con un colpo di coda inaspettato ma di altissimo livello.
Dopo una prima mano di rossa-nera per nulla scontata, Trump si è messo in serie pot black e ha realizzato il settimo 147 in carriera, appena il secondo “subito” nella trentennale carriera di O’Sullivan. Il 39 volte vincitore di tornei ranking, che curiosamente non si è congratulato con l’avversario, ha subito provato a rispondere per ristabilire il vantaggio alla pausa lunga, senza peró riuscirci. Prendendo in mano il gioco dopo un errore dell’avversario, il campione in carica ha realizzato una gran serie da 96 per portarsi sul 6-3 e tenersi quantomeno in scia per la sessione finale.
Al rientro in sala, come già successo nel primo frame, è stato O’Sullivan a sfruttare la prima occasione. Dopo uno scambio difensivo, Trump ha lasciato una rossa sull’orlo della buca d’angolo, non trovando copertura. Il campione del mondo in carica ha ricominciato a macinare gioco, allungando sul 7-3 con il secondo centone della sua partita (106).
Se l’inerzia sembrava poter favorire il giocatore in vantaggio, il trentatreenne di Bristol ha invece risposto con una zampata da campione. O’Sullivan non ha imbucato una singola bilia per tre frame consecutivi (più di 40 minuti). Trump ha iniziato invece a giocare il suo miglior snooker, andando quasi sempre in attacco a spada tratta. Dopo aver vinto in due tempi l’undicesimo, il più giovane dei due inglesi ha realizzato break da 82 (fantastico lo split del pack dalla marrone) e 100. Trump così si è riportato a un solo frame di distanza, riequilibrando un match che sembrava essergli completamente sfuggito sull’1-6.
La pausa però ha finito per ridare linfa al tre volte campione del Champion of Champions. Trump ha commesso diverse imprecisioni e il numero uno al mondo è stato chirurgico nell’approfittarne, sempre supportato da un gioco di serie di altissima qualità. Con serie consecutive da 124 e 85, O’Sullivan ha allungato sul 9-6 e, dopo un grave errore su una rossa dalla media distanza dell’avversario, ha chiuso i conti con il sesto mezzo centone vincente della sua partita (81).
Sito ufficiale con tabellino dettagliato della finale del Champion of Champions
Picture credits: Cazoo Champion of Champions