Cominciato all’Alexandra Palace il Masters, prestigioso torneo che celebra quest’anno la cinquantesima edizione. Nella sempre calda atmosfera londinese, disputati i primi due incontri della competizione che vede ai nastri di partenza i sedici migliori giocatori del ranking. Neil Robertson, chiamato in extremis per sostituire Ronnie O’Sullivan, batte in rimonta John Higgins, aggiudicandosi il decider dopo essere stato sotto 5-1. Shaun Murphy si porta sul 4-0 alla pausa, subisce la rimonta di Gary Wilson ma poi riesce a chiudere, imponendosi con il punteggio di 6-3.

Giunta al termine la prima giornata del Masters, secondo appuntamento del 2025. Il torneo, in cui si sfidano i primi 16 giocatori del ranking, si disputa quest’anno per la cinquantesima volta. Nel 1975 John Spencer si aggiudicò la prima edizione, battendo in finale Ray Reardon. Ancora una volta la sede di gioco è l’Alexandra Palace, che dal 2011 ospita ormai la competizione. L’atmosfera negli scorsi giorni non è stata tra le migliori e ha rischiato di far convergere l’attenzione su diatribe esterne all’azione sul panno verde. Ha suscitato un certo scalpore infatti il forfait di Ronnie O’Sullivan e la causa multi-milionaria portata avanti da Jason Francis contro la WST. Ciò potrà avere le sue ripercussioni sul Tour, ricordando che il sette volte campione del mondo è legato a filo doppio con il nuovo progetto del suo manager.

Ma tralasciando ciò che accade lontano dal tavolo, la prima giornata non ha affatto deluso le aspettative e si è potuto assistere a un grande spettacolo. Nel match numero 750 della storia del Masters, Neil Robertson ha compiuto una grande rimonta, sconfiggendo John Higgins al decider dopo essere stato sotto 5-1. L’australiano ha saputo di partecipare soltanto due giorni fa, quando O’Sullivan ha annunciato di non voler difendere il titolo conquistato lo scorso anno. L’attuale numero 20 del ranking aveva affermato di giungere alla competizione senza alcuna pressione e ciò ha finito per pagare alla fine. Higgins, alla trentunesima partecipazione consecutiva, subisce ancora una sconfitta cocente. L’ultima volta che aveva affrontato il mancino di Melbourne era al Tour Championship 2022, quando aveva perso al decider dopo essere stato avanti 9-6. Il rapporto dello scozzese con i frame decisivi nel torneo resta problematico (9 sconfitte in 11 disputati in carriera).

Il primo frame è stato subito molto equilibrato. Higgins ha tenuto in mano le redini del gioco, ma ha commesso due errori rivelatisi fatali. Prima una blu sul 31-0 e poi una rossa con il rest sul 46-11. Robertson è stato subito freddo nel punire l’errore dell’avversario, andando in ripulitura fino alla rosa per vincere il parziale con un break da 48. L’australiano ha subito avuto un’occasione anche nel secondo, fallendo una rossa inaspettata. Dopo una fase frammentata, il giocatore di Wishaw è il primo ad avere un tavolo favorevole e una break da 54 porta così il punteggio sull’1-1.

Il quattro volte campione del mondo trova subito fiducia nel terzo e si mette subito in moto con un’imbucata dalla distanza, chiudendo con un break da 78 per portarsi al comando per la prima volta. Il mancino di Melbourne fallisce ancora un’opportunità nel frame successivo e Higgins ne approfitta ancora, mettendo a segno il terzo mezzo centone consecutivo (59), siglando così più di 200 punti senza risposta da parte dell’avversario. La serie non si è però rilevata decisiva e Robertson è tornato a imbucare dopo più di mezz’ora. Il due volte campione del Masters ha però sbagliato una rossa al centro e ha lasciato gioco, ritrovandosi così 3-1 indietro all’intervallo.

Al rientro in sala l’ex-numero uno al mondo inizia bene ma poi fallisce una blu a tutto biliardo, lasciando gioco aperto all’avversario. Higgins non ha avuto problemi nello sfruttare l’occasione, mettendo a segno un break da 86 per prendere il controllo del match. Giocando con appena il 66% in imbucata e mettendo appena 16 punti in quattro frame, Robertson sembrava lasciar strada allo scozzese, molto più centrato. Nel sesto frame un’altra serie da 66, la quinta consecutiva, ha portato il numero 14 del mondo a un solo frame dal successo.

Dopo un re-rack, la prima vera imprecisione di Higgins ha permesso a Robertson di sbloccarsi, trovando un minimo di fluidità dopo cinque frame di sofferena da questo punto di vista. Il primo mezzo centone (63) ha sbloccato l’ex-campione del mondo, che da questo momento ha invertito rapidamente il trend del match. Trovando dal nulla il suo miglior gioco, il due volte vincitore del torneo ha suonato la carica, lasciando per strada appena 28 punti nei successivi quattro parziali. Con l’aiuto di serie da 118 e 80 il quarantaduenne australiano ha portato la sfida al decider.

Higgins è stato il primo ad avere un’occasione, ma a quota 35 ha fallito una rossa in centro. Robertson ha risposto subito con un mezzo centone (57), rivelatosi però non decisivo vista la posizione delle ultime due rosse. Il quarantanovenne scozzese, maestro delle situazioni tattiche, ha commesso un’imprecisione e il numero 20 del mondo è stato subito lesto nel punirla, aggiudicandosi la sfida. In 750 match disputati nel torneo, questa è stata appena la sesta volta che un giocatore ha rimontato dal 5-1 per vincere al decider al Masters.

Prossimo ostacolo per Robertson sarà Shaun Murphy, che ha superato con il punteggio di 6-3 Gary Wilson. Il quarantaduenne di Harlow si è presentato al torneo, vinto nel 2015, con l’unica intenzione di vincere, dichiarando di considerare ogni altro eventuale risultato come fallimento. L’inglese non può certo lamentarsi della propria prima metà stagione, in cui è stato costante pur mancando di un acuto. L’ex-campione del mondo è partito in maniera perfetta, punendo sempre gli errori dell’avversario e garantendosi il vantaggio massimo alla pausa. Wilson, alla seconda esperienza al Masters, ma alla prima con il pubblico, ha reagito in grande stile con tre frame consecutivi, ma due sbavature gli sono costate care quando il match sembrava poter essere riaperto.

Il primo frame è stato subito caratterizzato da due gravi errori da una parte e dall’altra, ma è poi Murphy il primo a trovare un minimo di fluidità, mettendosi in serie, chiudendo in due tempi sull’83-6. Nel secondo Wilson sfrutta immediatamente un errore in difesa dell’avversario, rapidamente aprendo il gioco. A quota 62 tutto sembrava far presagire una serie vincente prima di un inaspettato errore con il rest su una rossa comoda. Il numero 7 al mondo è ritornato al tavolo e con gran classe è andato in ripulitura, siglando un break da 69 per punire l’avversario e raddoppiare il proprio vantaggio.

Il canovaccio si è ripetuto identico nel terzo. Il due volte campione dello Scottish Open ha sbagliato ancora con il rest, questa volta dopo un break da 45. Il frame è però rimasto ancora in equilibrio, fino a che un errore in difesa da parte del giocatore di Wallsend ha lasciato ancora gioco all’ex-campione del mondo. Murphy sfrutta il buon momento e va in ripulitura ancora una volta per portarsi sul 3-0, siglando un break da 56. Il tre volte vincitore di titoli full ranking è stato il primo a mettersi in serie anche nel quarto, ma il suo avversario è stat ancora perfetto in contropiede, mettendo a segno una serie da 68 per chiudere avanti senza perdere frame alla pausa.

Wilson ha in pratica avuto chance in tutti i frame disputati, senza mai riuscire a finalizzarle. Al rientro dalla pausa l’inerzia del match sembrava essere cambiata, dopo che una certa tensione sembrava aver bloccato il favorito dalla classifica. Il numero 16 del ranking si è subito sbloccato con un centone e ha poi inanellato altri due parziali consecutivi, mettendo a referto break da 92 e 52. Le prime fasi dell’ottavo saranno decisive poi per l’esito del match. Entrambi i giocatori tornano ad avere chance, ma una fallita difesa sulla gialla lascia un facile ingresso a Murphy. Il vincitore dell’edizione 2015 del Masters ritrova compostezza e sigla il primo centone della sua sfida (103) per portarsi sul 5-3. Dinamica uguale anche nel nono, e pur senza realizzare una serie di qualità, è stato l’ex-numero tre delle classifiche a far suo frame e match.

Murphy e Robertson si sono affrontati ben 39 volte, con l’australiano avanti 25 a 14. Il giocatore di Melbourne si è aggiudicato l’ultimo scontro diretto all’English Open, ma è stato l’inglese a vincere nell’ultima sfida al Masters, quando appena un anno fa si impose con il punteggio di 6-4.

Sito ufficiale con risultati e completi e tabellone del Masters

Picture credits: WST

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