Al termine di una finale combattuta e per buona parte di esito incerto, Ronnie O’Sullivan trionfa 11-9 su Luca Brecel, vendicando la sconfitta subita allo scorso Campionato del Mondo. Nonostante un’ottima prestazione del belga, Ronnie ha saputo alzare il livello del proprio gioco nell’ultima mini sessione, trionfando meritatamente. Per il campione inglese si tratta così del quinto successo allo Shanghai Masters, il quarto in successione, e del trofeo numero settantanove in carriera a livello professionistico.

Sarà l’aria di Shanghai, sarà il talento indiscutibile che caratterizza questo giocatore, sarà la sua propensione ad esaltarsi quando l’intero pubblico lo osanna ed è in sala solamente per lui. La motivazione che spieghi una scia vincente tanto lunga da sembrare incredibile è difficile da trovare. Probabilmente dietro alle diciotto vittorie consecutive, e quattro titoli, di Ronnie O’Sullivan allo Shanghai Masters ci sono molteplici ragioni, di cui solo alcune sono state elencate in questo paragrafo. Non resta molto di più che rendere semplicemente omaggio all’ulteriore conferma dell’unicità di questo giocatore, capace ad oltre quarantasette anni di vincere ancora sui palcoscenici più importanti del mondo.

Il match contro Luca Brecel poteva vedere Ronnie partire comunque da favorito, nonostante lo sgambetto che il belga gli aveva teso pochi mesi fa ai quarti di finale del Crucible. Brecel è senza dubbio un giocatore che O’Sullivan per certi versi soffre, vuoi per lo stile di gioco assai simile, volto all’attacco ed alla rapidità, vuoi per l’approccio alle partite, scanzonato e rilassato anche quando si tratta di eventi di caratura importante. Da un certo punto di vista, Brecel ricorda molto proprio un giovane Ronnie, tanto negli atteggiamenti e nelle interviste quanto nel gioco e nell’impulsività che tende a ricercare la giocata rischiosa in attacco più che quella ragionata di difesa.

La tattica del giovane belga, che ha già fruttato un Campionato del Mondo, non è però sempre vincente. Ieri, ad esempio, Brecel si è spesso ritrovato a dover rincorrere Ronnie nel punteggio a causa di alcune scelleratezza al tavolo che hanno di tanto in tanto spianato la strada al rivale. Sotto 0-1, Brecel ha rimediato con un break da 134. A questo hanno fatto seguito due frames vinti da O’Sullivan piuttosto agevolmente, cui Brecel ha dovuto rispondere infilando tre serie di qualità da 75, 98 e 103 nell’ordine. Passato in vantaggio per la prima volta, il belga ha però nuovamente subito il ritorno del sette volte campione del mondo, capace di chiudere la prima sessione in testa 6-4.

Il ritorno al tavolo ha lasciato presagire il meglio per Ronnie, che nel primo frame dopo la pausa si è portato avanti 63-0 con appena 67 punti al tavolo. Brecel non si è scomposto, trovando una preziosa imbucata e facendo seguire a questa altri 65 punti, tanto da vincere il frame 66-63 con un pregevole steal. Un mezzo centone nel dodicesimo frame ha restaurato il duplice vantaggio per Ronnie: questo ha avuto tuttavia vita breve, con Brecel in grado di portare a casa in scioltezza i due giochi successivi, agganciando O’Sullivan sul 7-7.

Una volta percepito il pericolo, Ronnie ha alzato l’asticella del proprio gioco. Prima un frame conquistato lottando su ogni biglia, poi due serie capolavoro da 143 e 120. Risultato? Un vantaggio di 10-7 ed un ulteriore titolo ormai a portata di mano. Il diciottesimo frame rischia però di scombinare ogni previsione. Quando persino Luca Brecel si è arreso al proprio destino e già siede nel proprio angolo in attesa dell’epilogo, Ronnie combina quella che potrebbe essere la frittata di giornata. Una rosa piuttosto agevole, nonché virtuale biglia per la vittoria, decide di ballare più del dovuto sul ganascino. Brecel torna al tavolo, la imbuca e chiude sulla nera con una raddoppio da capogiro.

Il belga inizia a crederci di nuovo e Ronnie inizia forse ad intravedere i fantasmi della sconfitta subita in rimonta pochi mesi prima. Brecel vince un altro frame e si porta a distanza di pericolo sul 10-9. Qui tuttavia la stoffa del campione esce alla distanza e facendo tesoro di una giocata non delle più felici del proprio avversario, Ronnie porta infine a casa frame, partita e titolo con il punteggio finale di 11-9. Per O’Sullivan arriva il titolo numero settantanove in carriera, il quinto in questo torneo con gli ultimi quattro conquistati consecutivamente. La striscia di diciotto vittorie di fila a Shanghai testimonia la grandezza di un giocatore come pochi altri nella storia.

Link al sito della WST con il tabellone completo e le news riguardanti lo Shanghai Masters

Sull'autore

Fabio Valente

Ventisette anni, di cui almeno metà trascorsi scrivendo storie sportive. L'ultimo amore, forse il più vero, è quello per lo snooker.

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