L’Hong Kong Masters torna nel calendario per la prima volta dal 2017, mentre lo Snooker pianta la sua bandiera in Estremo Oriente a quasi tre anni dall’inizio della pandemia di COVID-19. Il quinto torneo stagionale si disputerà dal 6 al 9 ottobre. Andiamo a scoprire la sua intera programmazione, oltre a ripercorrere la storia dell’evento.

Dopo un’attesa interminabile, lo Snooker professionistico fa il suo ritorno in Estremo Oriente, cercando di contenere la sempre insidiosa situazione riguardante la pandemia di COVID-19. L’Hong Kong Masters è il quinto torneo professionistico della stagione, il secondo ad inviti, che si disputerà all’Hong Kong Coliseum. L’evento torna nel calendario per la prima volta dal 2017.

Dopo aver disputato il World Open a Yushan, in Cina, tra l’ottobre e il novembre 2019, il World Snooker Tour ha chiuso le porte al continente asiatico a causa della pandemia. Il primo piccolo-grande passo verso est è stato mosso nel marzo 2022, in occasione della prima edizione del Turkish Masters, ad Antalya. In seguito al posticipo a date da stabilire del Six-Red World Championship (da disputarsi in Thailandia), l’Hong Kong Masters sarà il primo torneo professionistico post-pandemia a disputarsi in una regione della Cina.

Partecipanti

Al torneo partecipano i primi 6 giocatori del Ranking aggiornato al termine dell’ultimo Campionato del Mondo: Ronnie O’Sullivan, Judd Trump, Mark Selby, Neil Robertson, John Higgins e Zhao Xintong. I due padroni di casa Marco Fu e Ng On-yee completano il tabellone degli 8 partecipanti.

Date

L’Hong Kong Masters andrà in scena da oggi, giovedì 6 ottobre, fino a domenica 9 ottobre, presso l’Hong Kong Coliseum di Hong Kong, il più grande stadio indoor di tutta Hong Kong (capacità massima di 10.000 spettatori), per festeggiare i 25 anni dal suo inserimento nella Repubblica Popolare Cinese.

Nella prima e nella seconda giornata si disputeranno i quarti di finale, mentre sabato sarà la volta delle semifinali. La domenica sarà dedicata alla finale, da svolgersi su una sola sessione. Il fuso orario tra l’Italia e Hong Kong prevede sei ore di differenza, di conseguenza le sessioni pomeridiane e serali a livello locale si tramutano rispettivamente in mattutina e pomeridiana per i nostri schermi.

Durante i quarti ogni incontro si disputerà al meglio dei 9 frame, mentre semifinali e finale saranno al meglio degli 11. Quest’ultima lunghezza era già stata scelta nel 1988 e nel 2017.

Storia

L’Hong Kong Masters fu introdotto nel calendario nella stagione 1983/1984, come torneo non valevole per la classifica mondiale; il Queen Elizabeth Stadium ospitò la prima edizione, giocatasi dal 5 al 7 agosto 1983. Le ostilità si aprirono con i due giocatori locali Cheun Chi-Ming e Stanley Leung, i quali sfidarono e perderono rispettivamente contro i ben più blasonati Doug Mountjoy e Tony Meo, in un turno preliminare. In semifinale, trovarono ad aspettarli il fresco due volte campione del mondo Steve Davis e il detentore dello UK Championship Terry Griffiths. Mountjoy sconfisse Davis per 3-0, mentre Griffiths ebbe la meglio su Meo per 3-2. Mountjoy si assicurò il derby gallese al decider (4-3).

Nel 1984 l’evento si spostò nel mese di settembre. Il format di gioco si allargò da 6 a 8 giocatori e ogni partecipante esordì ai quarti di finale. Steve Davis conquistò il suo primo trionfo, battendo in finale il detentore del titolo Mountjoy per 4-2. In semifinale, il gallese sfidò il padrone di casa Gary Kwok (vincendo per 3-0), il quale aveva a sorpresa sconfitto il grande favorito Jimmy White. L’inglese si era laureato pochi mesi campione del Masters di Londra, prima di perdere la finale del Mondiale.

Davis non fu in grado di ripetersi nell’edizione successiva, venendo battuto con il risultato di 4-2 da Terry Griffiths. A sua volta, Il gallese non confermò il successo, uscendo di scena in semifinale per mano di Dennis Taylor nel 1986. Il nordirlandese sembrò allora il favorito nella finale (nel frattempo allungata al meglio dei 15 frame) da giocare contro il compianto Willie Thorne. Tuttavia, l’inglese completò l’impresa di riuscire a sconfiggere 3 campioni del mondo su 3, a seguito di Cliff Thorburn ai quarti e Steve Davis in semifinale.

Nel 1987 il torneo entrò a far parte dell’inaugurale World Series of Snooker, assieme al Tokyo e al Canadian Masters. Per l’occasione, venne introdotto un turno aggiuntivo, nel quale 8 giocatori professionisti sfidarono 8 giocatori locali. Il format della finale aumentò al meglio dei 17 frame. Davis conquistò il suo secondo titolo, battendo l’allora diciottenne Stephen Hendry per 9-3, in occasione del secondo dei 66 scontri diretti disputati tra i due durante lo status professionistico.

Jimmy White sconfisse Neal Foulds nella finale successiva (ridotta al meglio degli 11 frame), con il punteggio di 6-3.

Dopo una pausa nella stagione 1989/1990, l’evento si tenne come tappa inaugurale dell’annata successiva sotto la denominazione ufficiale di “Hong Kong Challenge”. I primi 4 giocatori del Ranking, ad eccezione dell’assente John Parrott (Stephen Hendry, Steve Davis, Jimmy White e Doug Mountjoy) esordirono nel torneo a partire dai quarti. I giocatori posizionati dal 5° all’8° posto (Terry Griffiths, Mike Hallett, Dean Reynolds e Steve James) disputarono un turno preliminare contro due wild-card hongkonghesi e due thailandesi. Tra questi figurava anche un appena ventenne James Wattana, alla seconda stagione da professionista. Quest’ultimo si fece largo a sorpresa, battendo subito Griffiths con un netto 5-0; superò Mountjoy per 5-1 e Davis per 5-2. In finale si trovò di fronte White, fresco di una piccola rivincita su Hendry in semifinale, dopo la recente sconfitta al Mondiale. L’inglese non riuscì a completare l’opera, cedendo quasi totalmente al thailandese, il quale vinse 9-3.

Nel 1991 si riprese lo stesso format del 1987 e del 1988, ma con soli cinque giocatori di riserva figuranti al primo turno. James Wattana si ripresentò nuovamente in finale, ma perse sonoramente contro Stephen Hendry, il quale s’impose per 9-1. Dopo questa edizione, il torneo uscì definitivamente dal calendario.

Per festeggiare il ventennale dall’inserimento nella Repubblica Popolare Cinese di Hong Kong, l’evento è tornato far parte del programma di gioco 26 anni dopo l’ultima volta, nuovamente al Queen Elizabeth Stadium, nel mese di luglio. Il montepremi totale ha subito un notevole aumento da £72.000 a £315.000, di cui £100.000 da assegnare al vincitore. Ai nastri di partenza 8 tra i migliori giocatori professionisti, compreso l’allora numero 5 della classifica mondiale (e numero 1 a livello nazionale) Marco Fu. Quest’ultimo è stato battuto in semifinale da Neil Robertson, che avrebbe poi superato anche Ronnie O’Sullivan in finale, per 6-3.

Sito ufficiale con risultati completi e tabellone dell’Hong Kong Masters

Sull'autore

Christian Capozzolo

Giovane ragazzo appassionato di Sport, che lavora al suo sogno di diventare Giornalista.

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