Nella decima lezione, dopo aver analizzato il giusto contatto tra le bilie, scopriamo il sistema consigliato da Joe Davis per individuare l’angolo d’impatto ideale

- Trovare il giusto angolo
Questo è uno degli aspetti del gioco su cui vengono costruite tante teorie sbagliate. Ai miei tempi tantissimi giocatori mi hanno consultato per migliorare il proprio snooker oppure hanno discusso con me sui dettagli tecnici del gioco. Quasi inevitabilmente ognuno di loro mi diceva: “Non ho nessun problema a trovare il giusto angolo. Non devi spiegarmi come fare.” E quando chiedevo: “In che modo sei in grado di trovare l’angolo?” la risposta era sempre: “Grazie al mio istinto.”
Il giorno prima di scrivere questo capitolo c’era nella mia sala da biliardo un amico, con cui ho avuto la stessa conversazione che vi ho riportato precedentemente. Quindi gli ho detto: “Bene, io posiziono le bilie e tu mi dici qual è il giusto angolo.”
Quindi ho messo la rosa sul suo spot e la bilia battente vicino la sponda al di sotto della buca di centro. “Adesso dimmi il giusto angolo d’impatto” gli ho detto. Lui ha guardato le bilie e ha detto: “Non penso di riuscire a imbucare; a stento riesco a vedere l’angolo.” Insieme abbiamo attentamente controllato la sua linea di tiro, e nella sua mente non c’era alcun dubbio che la traiettoria fosse corretta. Poi gli ho detto: “L’angolo è sbagliato.” Dopo svariati tentativi, sono riuscito a dimostrargli che stava commettendo un errore. Poi ho ricreato un’altra posizione – non facilissima, ma una di quelle in cui mi aspetto di non sbagliare l’imbucata. La stessa cosa è accaduta di nuovo. Il suo giudizio era sbagliato e alla fine ha dovuto ammetterlo. Era sbalordito.
“Se questa è la realtà” mi ha detto “e quindi non sono in grado di individuare in nessun caso il giusto angolo, com’è possibile che riesca a giocare?”
“Adesso” gli risposi “è giunto il momento in cui hai bisogno di modificare qualcosa nel tuo gioco.”
Gli avevo dimostrato in maniera definitiva che aveva una grande lacuna su uno degli aspetti fondamentali dello snooker, una lacuna che si portava dietro da quando aveva iniziato a giocare. Adesso toccava a lui rimettersi in carreggiata.
“Mi sembra” mi disse ancora dopo essere stato ingannato da un’altra posizione “che ci debba essere una maniera matematica per trovare il giusto angolo.”
“A quanto mi risulta” risposi “non c’è.” Infatti ero già pronto a dirgli che se anche utilizzasse gli strumenti di un disegnatore tecnico e si mettesse a misurare accuratamente le traiettorie, commetterebbe lo stesso errori di valutazione sull’angolo corretto. Come vi spiegherò anche in seguito, lo snooker non segue i dettami della geometria euclidea. La reazione delle bilie sul panno non si può calcolare accuratamente utilizzando un goniometro.
Come fanno quindi i giocatori a calcolare il giusto angolo? Più del novanta per cento di loro, soprattutto all’inizio, non ne hanno alcuna idea. Dopo aver sviluppato confidenza con il tavolo, saranno in grado di trovare il giusto angolo e di calcolare il giusto contatto sulla bilia-oggetto per poterla imbucare dove desiderano.
In poche parole, non c’è un sistema universale da seguire per individuare l’angolo corretto. Bisogna osservare attentamente e poi fare una previsione. Quando si sta per effettuare un colpo, bisogna trovare la giusta posizione fin quando la traiettoria sembra giusta. D’istinto, o tramite un lavoro mentale che implica il corretto posizionamento dell’occhio, si trova un angolo soddisfacente e poi si procede al colpo. Se si sbaglia l’imbucata, al 95% si presuppone che qualcosa non sia andata correttamente nel tiro. Nel 5% dei casi invece si può considerare l’errore come un’errata valutazione dell’angolo.
Mi domando: “Quale angolo viene generalmente creato in questi casi? L’angolo matematico (come se fosse calcolato con un goniometro), il reale angolo d’imbucata o uno di tutt’altro tipo?”. Dovrei pensare che la risposta giusta sia l’angolo matematico. Spesso, e soprattutto nei tiri ravvicinati, l’angolo matematico è quasi sempre giusto. La bilia va giù. E in ogni caso, anche sbagliando, la bilia finirà nelle vicinanze della buca. Ma posso affermare quasi senza dubbi che quello non è il giusto angolo d’imbucata.
Credo che ci sia una sola via possibile per padroneggiare questo fondamentale aspetto, ed è il metodo che io ho sempre utilizzato. In sintesi, consiste in una combinazione di sperimentazione e memoria.
Giunti a questo punto, la vostra steccata dovrebbe essere affidabile. Dovreste aver già acquisito i segreti per un’azione perfettamente orizzontale e scegliendo il giusto angolo dovreste essere già in grado di far percorrere alla bilia-oggetto la traiettoria conforme all’angolo da voi stimato. Ovviamente i tiri dalla lunga distanza sono più complicati rispetto a quelli ravvicinati: il margine d’errore sarà più elevato e non importa quato ottimale sia la nostra azione, il fattore umano sarà sempre in grado di condizionarla.
Ma a questo punto dovreste essere sufficientemente capaci per poter testare le vostre abilità nella ricerca del giusto angolo. Ecco un esempio che vi può aiutare: posizionate la rosa sul suo spot e la bianca vicino la sponda superiore, in moda da non essere perfettamente in linea con la rosa stessa e una buca del baulk. Adesso provate a studiare il giusto angolo per imbucare nella buca del baulk. Osservate attentamente la posizione e poi provate ad imbucare. Se commettete un errore, appuntatevi mentalmente in che modo non avete imbucato e di quanto. Riprovateci in seguito utilizzando ciò che avete appreso dall’errore precedente.
Mi aspetto che voi sbagliate nei tre successivi tentativi l’imbucata, sempre con quasi lo stesso margine. Ho provato con il mio amico questa situazione e la bilia-oggetto è finita per tre volte a circa sette centimetri dalla buca. “Non riesco a colpire sul pieno come vorrei”, mi ha detto. Ma perché?
Dopo esservi resi conto di un iniziale giudizio sbagliato, adesso potrete cambiare l’angolo, anche se non vi sembra corretto, e quando finalmente riuscirete a imbucare, memorizzate la lezione che avete appena imparato. Non sarà difficile.
Adesso potete cominciare a lavorare sulle imbucate per voi difficili, che magari altri giocano con più facilità. Un colpo che crea problemi ai giocatori per anni, o addirittura per tutta la vita, è il colpo di taglio (cut) nella buca non naturale (esempio, gialla dallo spot imbucata nella buca superiore di destra) oppure al centro. Un’imbucata senz’altro difficile, ma che diventa ancora più difficile se non si conosce il giusto angolo. Alcuni giocatori nel corso degli anni mi hanno detto: “Non mi spiego come non sia mai in grado di imbucare di taglio la nera dal suo spot.” L’errore è sempre lo stesso – la bilia è colpita o troppo piena, o troppo sottile.
Imbucare di taglio in una buca cieca richiede una precisione accuratissima. Non c’è tolleranza per alcun tipo di errore e se il giudizio iniziale sull’angolo sarà sbagliato, non ci sarà nessuna possibilità di poter imbucare. C’è una sola opzione per poter padroneggiare gli angoli che creano problemi: annotare tutti i risultati fin quando si riesce a trovare l’errore di valutazione. Sperimentare fin quando non si trova il corretto angolo e fissarlo poi per bene nella propria memoria.
Ciò potrebbe sembrare molto difficile. Bene, lo snooker, come tante altre cose può richiedere un impegno considerevole che può apparire impossibile se non si è appassionati, ma allo stesso tempo tale esercizio può essere divertente per chiunque ami il gioco. Memorizzare il giusto angolo non sarà uno spauracchio come per il giocatore che non si applica con continuità al tavolo. Vi renderete conto ogni volta in cui vi imbatterete in gioco su un tiro che di solito sbagliavate, di aver automaticamente in mente il giusto angolo per poter imbucare.
Se aspettavate di trovare nel libro una soluzione semplice per poter trovare il giusto angolo, sono dispiaciuto. Non esiste una via facile. Quello che sto facendo in questo capitolo è farvi rendere conto che probabilmente state commettendo tanti errori di valutazione sugli angoli corretti e che per migliorare avete bisogno di osservare attentamente e sperimentare. La differenza sarà sostanziale.