Dopo esserci soffermati sui punti cardine della posizione al tavolo, nella sesta parte Joe Davis analizza e spiega la tecnica perfetta per la steccata.

How I play snooker Joe Davis
  • La steccata 

Ci siamo concentrati abbastanza (o almeno sufficientemente per il momento) sulla posizione al tavolo. La nostra stance, come abbiamo visto, deve essere basata sulla solidità e sulla fermezza di corpo, gambe e braccia, in modo da non influenzare la nostra steccata.

Soffermiamoci su di essa. Si può paragonare la steccata ad un pistone che in maniera perfettamente orizzontale è in grado di muoversi ritmicamente nel suo canale ben oliato. Il carter motore è posizionato in basso: non potrebbe essere altrimenti perché il movimento del pistone lo renderebbe poco stabile e questo condizionerebbe il pistone stesso, creando un movimento laterale o verticale che inficierebbe sulle sue prestazioni.

La stessa teoria si può applicare allo snooker. Il carter motore è paragonabile al nostro corpo e alle nostre braccia, ad eccezione dell’avambraccio con cui impugniamo la stecca. Il pistone sarà la nostra stecca, mentre il polso e l’avambraccio saranno le bielle.

Nulla deve muoversi fin quando non si è effettuato il colpo, fin quando la parte superiore del braccio con cui si impugna la stecca viene spostata dal naturale movimento in avanti.

Il nostro corpo fa perno sui tre punti di cui abbiamo già discusso – il piede che fa da ancora, la testa e il ponticello.

Cercate di immaginare come funziona un pistone. C’è soltanto una piccola differenza, e sta nel fatto che la stecca non potrà mai essere assolutamente orizzontale. Il calcio della stecca dovrà essere in posizione leggermente più alta rispetto al cuoietto quando si vuole colpire in pieno una bilia. Pensate in ogni caso, anche in questo, di dover ricreare un movimento perfettamente orizzontale e cercate di dimenticare questa piccola inclinazione.

Nel cercare di migliorare con il tempo la mia steccata ho creato una teoria basata sui concetti di orizzontalità e verticalità. Sono arrivato alla conclusione che la stecca deve rimanere in posizione orizzontale per tutta la durata del colpo. La maggior parte dei giocatori, e questa include anche alcuni professionisti, possiede una steccata “a pompa”. Parecchi forse non ne sono neanche consapevoli. Mi vengono in mente alcuni giocatori famosi che resterebbero meravigliati della propria cue-action rivedendola in video.

Come spiegherò anche in seguito, padroneggiare il controllo della bilia battente è forse l’aspetto più difficile di questo gioco, ma è allo stesso tempo il più importante. Quando pensate di stare colpendo di palla piena, generalmente non lo state facendo. Quando pensate di aver un attacco basso per giocare un retrò, e la bilia non ritorna indietro, semplicemente, anche se voi giurate di aver approcciato il giusto attacco basso, non lo avete fatto!

Potete notare, quindi, quanto sia importante un’azione orizzontale in cui la stecca rimanga allo stesso livello per tutta la durata del colpo.

Allo stesso modo è importante nel concetto di imbucata la necessità di evitare ogni movimento laterale, sia nel ponticello che nell’impugnatura della stecca. Se la stecca oscilla lateralmente, le possibilità che non seguiate il movimento orizzontale ideale nella traiettoria di tiro sono elevate. E anche nell’eventualità ci riusciste, probabilmente aggiungereste involontariamente dell’effetto laterale, e ciò renderebbe vane le speranze di imbucare la bilia-oggetto.

Per questo motivo ho costruito la mia azione su un principio basilare – una steccata perfettamente orizzontale e allo stesso tempo esente da movimenti laterali. In breve, l’ho chiamata “la steccata-pistone”.

  • L’impugnatura della stecca secondo Joe Davis

Tra i giocatori di English Billiard ci sono state parecchie controversie su quale presa utilizzare per impugnare la stecca. Alcuni eccellenti giocatori preferivano impugnare nella maniera più delicata possibile, reggendo il calcio della stecca con la punta delle dita.

In ogni caso nello snooker, ci sono parecchi colpi che necessitano di una notevole forza perché nel gioco di serie sono fondamentali i colpi a retrocedere e ad effetto. Sono fermamente convinto che sia impossibile giocare questi colpi, a meno che non si utilizzi una presa ben salda. Non bisogna afferrare la stecca in maniera casuale, ricordate: la stecca dovrebbe essere tenuta tra i polpastrelli e il centro delle quattro dita mentre la presa vera e propria va effettuata con il pollice e le sole prime due dita della mano. Cercate di evitare la tensione tra le dita ed il braccio, ma allo stesso tempo il vostro polso non deve essere allentato. La tensione tenderà ad indebolire la vostra steccata. Il polso allentato invece aumenterà sensibilmente le possibilità di errore.

Il grado di fermezza dell’impugnatura può essere accertato provando a prendere la stecca dal tavolo e sollevarla dal calcio con la vostra mano dominante. La forza da voi utilizzata dovrebbe essere approssimativamente la stessa con cui dovreste impugnare la stecca. Per alcuni colpi una presa più salda è d’obbligo, come vedremo in seguito.

Potete qui vedere qual è l’impugnatura di Joe Davis.

In questa foto potete vedere in che posizione si trova la mia mano prima di impugnare la stecca. Potete notare che sostengo la stecca con quattro dita, ma che effettivamente la impugno soltanto con il pollice e le prime due dita.

“How I play snooker”, a lezione da Joe Davis (pt.7)

Sull'autore

Marco Staiano

Sogni, speranze e illusioni celati in ventidue bilie colorate.

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