Va in scena a Shanghai il capitolo numero 33 della sempre avvincente saga fra Ronnie O’Sullivan e Mark Selby. La sfida fra estro e misura sorride per la ventunesima volta a Ronnie, che si impone 10-7 grazie ad un finale di partita ad altissimo livello. Rammarico per Selby, a lungo in testa fino al decisivo errore su una rosa di importanza capitale.
Il capitolo numero 33 della saga fra Ronnie O’Sullivan e Mark Selby è andato in scena nella giornata di venerdì allo Shanghai Grand Stage, teatro del torneo ad invito in programma questa settimana. Da un lato, un Selby arrivato alle semifinali mostrando un ottimo gioco, sempre assai ragionato ma al contempo cinico quando necessario, dall’altro un O’Sullivan dai modi scanzonati e sopra le righe che però si è trasformato in macchina infallibile se la situazione lo ha richiesto, come nel caso della rimonta spettacolare contro Higgins ai quarti di finale.
La sfida fra i due è iniziata in sordina, con i primi frames decisi molto più sul lato tattico che non su quello delle serie di qualità. Entrambi i giocatori hanno perciò dato sfoggio della loro precisione al tavolo e ad emergere inizialmente vincitore è stato Ronnie O’Sullivan, capace di portare a casa i primi due giochi pur senza segnare più di una trentina di punti consecutivi. La risposta di Mark Selby è stata fortunatamente pronta, con il campione di Leicester abile a portarsi di nuovo in parità facendo leva sull’impulsività del suo avversario e sfruttandone così i primi errori di giornata.
Due ulteriori frames assai combattuti, equamente divisi fra i due contendenti, sono stati il preludio alle prime serie di qualità dell’incontro, arrivate nel settimo ed ottavo gioco. Ad un 113 di Ronnie, che ha portato il risultato sul 4-3, ha fatto così da contraltare il 101 di Selby, che per la terza volta nella prima sessione è stato costretto a riagganciare il sette volte campione del mondo. Centone sfiorato anche nel frame seguente da Selby, la cui serie si è però interrotta sciaguratamente a 99 su una gialla piuttosto facile. Poco male per the Jester, al primo vantaggio di giornata proprio a fine sessione.
Alla ripresa del gioco nel pomeriggio italiano, il copione è rimasto piuttosto simile, con frames spezzettati e un continuo inseguirsi nel punteggio da parte dei due giocatori al tavolo. Ad aprire il fuoco è stato Ronnie, che ha raggiunto Selby sul 5-5 con un buon mezzo centone dopo un tentativo di steal, fallito, del suo avversario. Come in mattinata, la perfetta alternanza ha portato Selby a rispondere subito con un break da 60 che lo ha visto riportarsi al comando delle operazioni. Doppio vantaggio addirittura sfiorato per il giocatore di Leicester, tradito però dall’ultima rossa del frame: occasione sfruttata così al meglio da O’Sullivan che ha ripulito il tavolo per il 6-6.
L’ultima leadership per Selby è arrivata nel frame seguente, conquistato in apparente scioltezza con una buona serie da oltre settanta punti. Il vero momento chiave del match è giunto tuttavia poco dopo, durante il frame numero quattordici. L’iniziale visita al tavolo ha fruttato infatti 65 punti a Selby, che si è trovato davanti una rosa più che mai abbordabile per chiudere il gioco. Un errore inaspettato ha riportato Ronnie al tavolo, dove i 67 punti restanti sono stati più che necessari per uno steal da capogiro valevole per l’aggancio sul 7-7.
Le certezze di Selby si sono così frantumate nel giro di pochi minuti e davanti alle difficoltà del proprio avversario, Ronnie ha dato il via ad una serie di imbucate da ogni angolo del tavolo, realizzando serie di qualità a velocità impressionante. Nel giro di meno di venti minuti sono stati infatti portati a casa i tre frame necessari per la conquista dell’incontro, nei quali O’Sullivan ha messo a referto addirittura due centoni ed un break da 69. Il paio di sparute apparizioni al tavolo di Selby hanno messo in mostra un giocatore evidentemente segnato dall’errore commesso in precedenza.
Per Ronnie è arrivata così la finale numero 123 in carriera, se si considerano tanto i tornei valevoli per il ranking che quelli ad invito come il presente Shanghai Masters. Inoltre, si allunga il record di partite vinte consecutivamente per the Rocket in questo evento, con la serie che tocca adesso le diciotto vittorie di fila. In finale, in programma domenica sulla lunghezza dei ventuno frames, sarà uno fra Luca Brecel e Neil Robertson a provare ad arginare il numero uno della classifica mondiale.
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