Conclusa a Hong Kong la decima edizione del World Grand Prix, primo torneo della Players Series. Alla Kai Tak Arena non c’è stata storia nell’atto conclusivo. Neil Robertson ha schiantato Stuart Bingham, aggiudicandosi il match con un sonante 10-0. Venticinquesimo titolo full ranking per l’australiano, che per la seconda volta in carriera vince una finale senza lasciare per strada un solo frame. Venticinquesimo titolo full ranking in carriera per il mancino di Melbourne, che con il successo si garantisce matematicamente anche un posto diretto al Crucible.

Cala il sipario sul World Grand Prix, quindicesimo torneo valido per la classifica mondiale della stagione. La competizione si è disputata per la prima volta in Asia e ha dimostrato quanto a Hong Kong lo snooker sia uno sport popolare nella città più verticale al mondo. Se match emozionanti ed equilibrati non sono mancati durante la settimana, la finale è stata invece a senso unico. Neil Robertson ha sconfitto Stuart Bingham con un altisonante 10-0, non permettendo mai al suo avversario di entrare nella sfida. Per la quarta volta un atto conclusivo è stato caratterizzato dal finalista rimasto a secco. Appena per la seconda volta nella storia del gioco è stato registrato un 10-0, dopo che Steve Davis sconfisse Dean Reynolds al Grand Prix nel 1989.

L’australiano non è nuovo al dominare una finale, visto che ebbe la meglio su Zhou Yuelong allo European Masters nel 2020 con un altrettanto pesante 9-0. Il mancino di Melbourne ha così conquistato il venticinquesimo titolo full ranking in carriera, scavalcando Mark Selby e salendo al settimo posto della classifica all-time. Il dominio dell’ex-numero uno al mondo arriva dopo aver ripreso per i capelli la semifinale, che lo vedeva a un passo dalla sconfitta contro Shaun Murphy. Robertson aggiunge 180.000 sterline al proprio ranking e si issa in undicesima posizione, evitando così ufficialmente le qualificazioni al Campionato del Mondo.

Nulla fa fare invece per Bingham, che non è mai stato davvero nel match. Dopo aver perso in maniera netta la prima sessione, il giocatore di Basildon ha anche ricevuto la notizia della morte di uno zio. Il campione del mondo 2015 ha infatti esternato le proprie emozioni duranti la premiazione, rivelandolo al pubblico. Nonostante la pesante sconfitta, l’inglese può essere soddisfatto del proprio gioco durante la settimana. Vittorie su Williams e Trump possono senza dubbi incoraggiare il numero 20 del ranking, che è ritornato a giocare una finale a distanza di sei anni. L’ultimo successo resta quello a Gibraltar nel 2018, ma tralasciando la finale, Bingham può senza dubbi dire la sua al Crucible, in un torneo in cui è sempre riuscito a esaltarsi.

La prima sessione ha subito dato una spallata netta al match. Robertson ha infatti preso il comando giocando uno snooker quasi perfetto fino alla pausa. Serie consecutive da 87, 104, 71 e 59 hanno infatti subito segnato la sfida. L’occasione di entrare nella sfida per Bingham è arrivata nel quinto, parziale spezzettato decisosi soltanto nel finale. Tutto si è deciso sulla nera decisiva ed è stato ancora l’australiano il più cinico a finalizzare. Nel sesto l’inglese ha avuto la chance di mettersi in serie, fermandosi però a quota 56.

Andando in contropiede l’ex-campione del mondo ha messo a segno un perfetto break da 72, allungando così in maniera decisiva. Dopo aver allungato ulteriormente con un break vincente da 78, Robertson ha sigillato una prima sessione perfetta, realizzando uno steal nell’ottavo. Bingham era passato a condurre con un break da 63, ma l’australiano è stato ancora impeccabile per prendersi l’8-0 con la settima serie di qualità del suo match.

Al rientro in sala soltanto un miracolo avrebbe potuto salvare il numero 20 del ranking. L’inglese era passato avanti anche nel nono, ma dal 53-6 non è riuscito a cementare la posizione di controllo. Un errore al centro nella fase cruciale ha ridato le redini del frame a Robertson, che andando in ripulitura fino alla nera si è portato a un passo dal successo. Anche nel decimo non ci sono state serie vincenti, ma un plant realizzato dal campione del mondo 2010 ha dato il via al contributo finale, che ha segnato definitivamente l’esito del match.

Sito ufficiale con il tabellino della finale del World Grand Prix

Picture credits: WST

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