Cinquant’anni fa Alex Higgins sconfisse John Spencer e divenne il più giovane campione del mondo. Il nordirlandese portò una ventata di freschezza allo snooker, in quel periodo in una fase di stallo. Purtroppo non abbiamo la possibilità di vedere immagini dal 1972, ma Clive Everton non perse una singola bilia della sfida. In questo reportage, apparso sul primo numero di Snooker Scene, andiamo a vedere nel dettaglio cosa accade nella sfida.

Alex Higgins ha completato la sua cavalcata trionfale verso il successo sconfiggendo alla Selly Park British Legion di Birmingham il campione in carica John Spencer con il punteggio di 37-32, diventando campione del mondo di snooker al primo tentativo.

Considerando la settimana di gioco, Higgins ha meritato decisamente la vittoria. Sui 69 frame disputati, il nordirlandese ha fallito una sola imbucata semplice e soltanto qualche altro tiro dal coefficiente di riuscita molto più basso.

Pur non giocando con la frenesia a cui ci aveva abituato (ad eccezione di alcuni momenti d’ispirazione), la velocità di Higgins è stata notevole e il suo utilizzo degli effetti e del retrò sensazionale. Oltre a ciò, la sua prestazione è stata caratterizzata da grande consistenza, un gioco difensivo estremamente competente e una buona dose di cinismo nei momenti cruciali dell’incontro. Incredibile il 6-0 rifilato all’avversario nella sessione serale di giovedì, in quello che è stato il punto di svolta della partita.

Spencer, invece, non è mai sembrato completamente centrato e soltanto grazie alla sua determinazione e alla sua esperienza è riuscito a tenersi in scia nel punteggio. Il suo gioco dalla distanza ha funzionato soltanto a intermittenza e soprattutto l’inglese ha commesso troppi errori quando ha avuto l’occasione di vincere in una sola visita con tavolo favorevole.

Potrebbe essere allettante giustificare la prestazione di Spencer dando per scontata la pressione fronteggiata come campione in carica. Dall’altra parte è semplicistico affermare che Higgins, da sfidante, non aveva nulla da perdere e tutto da guadagnare. La conclusione finale sarebbe dunque che Spencer possa considerarsi vittima di un’eccessiva pressione.

Se è indubbio che in parte ciò abbia avuto un peso, è troppo facile affermare che sia stato il fattore determinante. La finale ha coinciso con il picco massimo della prestazione di Higgins, che durante la stagione ha continuato incessantemente il suo processo di crescita.

Un volto nuovo dallo stile unico e dal grande estro: queste caratteristiche hanno aiutato senza dubbi ad aumentare la popolarità del giocatore di Belfast. Il pubblico ancor di più ha supportato lo sfidante, già normalmente favorito dagli spettatori. Come riportato nel vivido profilo tracciato da David Hunn sull’Observer: “Un accorato applauso per Spencer, ma ancor più caloroso quello per il ragazzino. Sappiamo già che è lui quello che il pubblico vuole vedere in azione.”

Spencer, al contrario, non ha giocato molto bene per settimane, dopo essersi ammalato al ritorno da una serie di esibizioni in Canada. “Sono riuscito ad avere la meglio su Eddie Charlton grazie alla mia forza di volontà e in qualche modo mi sono aggiudicato il Park Drive.” Ma non ci siamo ritrovati di fronte lo stesso giocatore che aveva elettrizzato la folla londinese con le sue imbucate dalla distanza e i suoi retrò contro Gary Owen, vincendo al primo tentativo il campionato del mondo (perfetto parallelismo con la situazione di Higgins). Allo stesso tempo non abbiamo rivisto il livello espresso nella finale dello scorso anno, quando realizzò tre centoni in quattro frame contro Warren Simpson in Australia.

Nella giornata conclusiva Higgins ha affermato: “Voglio fare la storia. Non soltanto diventare il più giovane campione del mondo, ma fare cose che nessuno altro è stato in grado di fare. Ne sono convinto. Devo diventare campione del mondo e magari vincere il titolo cinque o sei volte. Quando avrò trent’anni così potrò ritirarmi. Credo di essere davvero bravo in questo gioco e posso assicurarvi che guadagnerò un sacco di soldi.”

“Chiudi quella maledetta boccaccia!” è stato il commento del suo manager. “No”, ha risposto Higgie, “sto dicendo la verità.”

Senza alcun dubbio riuscirà a guadagnare, come meritano le persone che riescono a primeggiare nel mondo dello sport. Riuscirà a restare sempre su alti livelli? La gioventù è dalla sua parte ma il suo stile di vita, che senz’altro non può essere considerato sobrio, è più facile da mantenere a ventidue anni che a trentadue, figurarsi a quarantadue. Ci sarà inoltre la pressione di passare dall’altro lato, quello dei favoriti.

La domanda è affascinante e soltanto il tempo ci darà una risposta. In ogni caso la sua figura ha generato un grande interesse per lo snooker a livello nazionale. E il suo regno da campione del mondo ha portato una ventata di freschezza all’intero ambiente.

Giorno UNO

Un black-out si è concluso soltanto poco prima dell’inizio della finale e per fortuna non si è dovuto utilizzare un rudimentale sistema d’emergenza, previsto per sicurezza data l’importanza dell’evento. Higgins ha imbucato la prima bilia del match, abbinandola a una nera, ma è stato Spencer a passare a condurre con un break da 18 (tre blu). Dopo un errore in difesa di Higgins, l’inglese ha realizzato una serie da 30 per passare a condurre 48-8. Spencer ha tenuto alta la pressione, conquistando il primo parziale con il punteggio di 84-28.

Nel secondo frame Spencer ha subito realizzato una serie da 48, prima che Higgins rispondesse con un break da 21, alla prima vera occasione avuta. Un grave errore con il rest di Spencer, ha permesso al nordirlandese di aggiungere altri 23 punti al suo carniere, prima di un fatale errore sulla gialla, lasciata sulla gola della buca. Il campione in carica ha preso in mano l’iniziativa, ripulendo il tavolo fino alla rosa e portandosi avanti 2-0.

Spencer ha realizzato un altro break da 29 nel terzo, ma è stato Higgins ad andare avanti 51-41 con una serie da 43. Il trentasettenne di Radcliffe ha ripreso in mano l’iniziativa, trovando un perfetto snooker sull’ultima rossa, che gli ha permesso di ottenere quattro punti di fallo e di imbucare una mano di rossa-gialla. Spencer ha però mancato la gialla al centro sulla serie finale, dando la chance ad Higgins di realizzare una serie da 20 e vincere il parziale.

Higgins è definitivamente entrato nel match e rapidamente si è andati sul 2-2, con una spettacolare serie da 60, il primo mezzo centone del match. Il break si è concluso con un errore sulla rosa, con ancora due rosse al tavolo e un potenziale centone non impossibile da realizzare.

Un 31 ha dato il vantaggio a Spencer nel quinto, ma un brutto errore sulla rosa ha lanciato Higgins. Il giocatore di Belfast si è però lasciato sotto snooker da solo. Dopo aver concesso quattro punti, Spencer è andato sul 66-20, ma per chiudere i conti ha trovato un fluke sulla verde, prima di imbucare una bella marrone.

Un break da 22 ha permesso ad Higgins di andare avanti 52-38 nell’ultimo frame della sessione, vantaggio aumentato dopo che per uscire da uno snooker, Spencer ha lasciato una comoda gialla sui ganascini. Questa può considerarsi giustizia sommaria, visto che Higgins ha tentato per tre volte di uscire da una difesa dura lasciando sempre le bilie in posizione di difesa. L’arbitro Jim Thorpe ha affermato di essere stato soddisfatto dei tentativi di Higgins, non ritenendoli mai ricerca deliberata del fallo.

Dopo la comoda gialla, Higgins ha trovato il coraggio di giocare un audace traversino sulla verde, prima di imbucare una facile marrone per vincere il parziale 66-42.

La sessione serale è iniziata con il malaugurato ritorno del sistema di emergenza per l’illuminazione, a causa di un salto improvviso della corrente. La differenza nella qualità della luce è parsa sin da subito evidente: l’area del baulk è diventata difatti coperta da un’ombra e le bilie hanno assunto un pallore spento, quasi funebre.

Il sistema d’illuminazione d’emergenza secondo il fumettista Duncan Mil.

Higgins non si è minimamente lasciato condizionare da tutto ciò, realizzando subito una splendida serie da 47, che gli ha garantito il frame, concesso da Spencer sull’80-5.

Il nordirlandese ha continuato con un break da 35, prima di fallire una difficile rossa a tutto biliardo. Una fase tattica ha iniziato a delinearsi poco dopo e Spencer, vincendola, si è messo in serie per mettere a referto una magnifica ripulitura da 101.

Higgins non ha vacillato e mettendo insieme in poco tempo due serie da 46 e 30 è ritornato a condurre i giochi. La qualità di gioco si è alzata e i primi tre frame della sessione sono durati in complessivo soltanto 26 minuti.

Un 22 ha permesso a Spencer di passare in vantaggio nel decimo frame. Un ambizioso tentativo di dipanare un cluster di rosse dalla blu, giocando di tre sponde, ha fatto sì che le bilie si aprissero ma non che la colorata finisse in buca. Higgins ha sfruttato l’occasione, realizzando una fulminante serie da 53, favorendo la posizione delle rosse ancor di più dopo l’imbucata della nera. Spencer ha poi tentato un rischiosissimo plant al centro, fallendolo e concedendo poi il frame sul 77-28.

Spencer ha siglato break da 21 e 34 per andare avanti 55-0 nell’undicesimo, poi vinto 92-23. L’ultimo frame della giornata è stato molto equilibrato ed entrambi i giocatori hanno avuto le loro occasioni. Nel momento giusto è stato ancora Spencer a trovare l’acuto vincente con una serie da 30 per chiudere sul 68-37.

Punteggio dopo la prima giornata di gioco: 6-6

Giorno DUE

Spencer è ritornato a condurre sul 7-6, dopo che era stato in vantaggio per l’ultima volta sul 3-2, vincendo il primo frame del giorno con il punteggio di 68-25. Un break da 20 ha dato la possibilità a Spencer di condurre 50-23, con i soli colori della serie finale sul tavolo. Higgins aveva dunque bisogno di tutte le bilie per pareggiare. Il giocatore di Belfast aveva trovato un perfetto snooker per la gialla, ma per sua sfortuna la bilia è finita giù nella buca di centro. Dopo uno scambio difensivo, Spencer ha preso la verde ed è poi andato in ripulitura per vincere il frame.

Spencer ha poi allungato sull’8-6, dopo aver vinto il secondo parziale di giornata sulla nera (58-56). Con una serie da 30 Higgins era passato a condurre 56-31 ma una pessima giocata difensiva sulla gialla ha lasciato una possibilità a Spencer dalla distanza. Il campione in carica l’ha sfruttata al meglio, imbucando tutte le bilie per vincere di due soli punti.

Il nordirlandese era passato avanti 38-0 nel terzo, ma è stato ancora Spencer ad avere l’occasione di poter aggiudicarsi il frame. L’inglese ha però fallito una verde con il long rest. La bilia è rimasta tra i ganascini, ma Higgins si è ritrovato sotto snooker. Grazie a un’imbucata di sponda però è stato lo sfidante a vincere 66-29.

Spencer ha immediatamente reagito, riportandosi avanti di due frame, realizzando in gran stile una serie da 109, il secondo centone del match, andando così a condurre 9-7. Un break da 31 ha portato Higgins avanti 32-24 nel quinto, ma serie da 13 prima e 14 poi hanno dato a Spencer un vantaggio di 19 punti con le ultime tre bilie rimaste al tavolo. Higgins ha imbucato la blu e dopo tre tentativi è riuscito a trovare un perfetto snooker. Spencer ha provato a giocare di parabola, ma ha dovuto concedere punti di fallo. Higgins imbucando le ultime due bilie si è riportato sotto sul 9-8.

Higgins ha iniziato il sesto frame tentando una difficile giocata su una rossa dalla distanza, colpendo però prima la marrone e aprendo completamente il tavolo. La bilia battente si è ritrovata attaccata al baulk e Spencer non ha avuto esitazioni nel chiedere la ripetizione. Sorprendentemente però Higgins ha trovato l’imbucata e ha realizzato poi un break da 41, prima di calare la difesa proprio dietro la marrone.

Spencer ha replicato con una serie da 46, tornando a condurre 50-49. Higgins ha trovato un rischioso traversino sull’ultima rossa, realizzando una serie da 22 per vincere il frame 77-50. Il primo parziale della sessione serale è stato molto teso, con nessuno dei due giocatori che è riuscito a esprimere il suo gioco con continuità. Sul 37-41, Higgins ha avuto la possibilità di imbucare una marrone dalla distanza, giocata che di solito gli riesce, fallendola. Spencer non ha concesso sconti e imbucando marrone, blu e rosa si è aggiudicato il frame 57-37.

John Spencer, già due volte campione del mondo, in azione alla Selly Park British Legion di Birmingham nella finale del campionato del mondo 1972.

Una serie iniziale da 23 è sembrata sin da subito promettente per Higgins, ma l’irlandese ha fallito troppe occasioni favorevoli nel parziale. Una nera dallo spot e poi un fallo, commesso toccando con la manica della camicia una bilia, hanno dato il via all’offensiva di Spencer. L’inglese ha realizzato serie da 29 e 26 prima di calare il decisivo snooker per vincere il frame e andare sull’11-9.

Dopo un altro tentativo di Spencer, Higgins ha realizzato un break da 35 per aggiudicarsi il frame 61-34. Una serie da 27 ha permesso a Spencer di ritornare ad avere due frame di vantaggio, nel parziale vinto 61-33. In un quinto parziale spezzettato e caratterizzato da poche giocate degne di nota, Higgins ha accorciato le distanze. Entrambi i giocatori hanno fallito le loro occasioni nell’ultimo frame della sessione. Ma è stato Spencer il più cinico, chiudendo sulla blu con il punteggio di 73-40.

Punteggio dopo la seconda giornata: 13-11

Alex Higgins in azione nel 1972, poco prima di conquistare il titolo di campione del mondo

Sull'autore

Marco Staiano

Sogni, speranze e illusioni celati in ventidue bilie colorate.

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